Storia di un vino speciale: il Rubro di Rubro, che non è uno scioglilingua ma scioglie la lingua. Valsangiacomo: "Nasce soltanto se c'è l'unanimità"

MENDRISIO - Rubro di Rubro non è uno scioglilingua, ma è qualcosa che, nel solco dell’antico detto “in vino veritas”, scioglie comunque la lingua. È un vino, certo. Ma un vino speciale, di quelli che nel linguaggioenologico si definiscono “riserve”. Non nasce ogni anno ma solo a certe condizioni.
“Siamo riusciti a farlo soltanto sei volte in 183 anni di attività – spiega Uberto Valsangiacomo, titolare dell’omonima cantina di Mendrisio -. L’ultimo è nato dalla vendemmia 2011 e lo abbiamo messo sul mercato solo un paio di mesi fa”.
 
Il Rubro di Rubro, aggiunge, è un prodotto molto particolare che ricalca la filosofia del Rubro ma… va oltre: “Possiamo definirlo una selezione: alla fine dell’affinamento del Rubro, che matura mediamente per diciotto mesi in barrique nuove, prima di assemblare le botti, degustiamo singolarmente ogni barrique e ne parliamo. Se tra i degustatori c’è unanimità sul fatto che tra le singole barrique ce ne sono quattro o cinque che meritano di avere una vita propria, le botti vengono svuotate e lavate. Il vino che contengono viene assemblato e rimesso in barrique e quelle barrique vengono‘dimenticate’ in cantina ancora per un paio d’anni, fino a che il Rubro di Rubro non viene giudicato pronto per essere imbottigliato”.
 
Non è facile trovare unanimità nella commissione di degustazione, formata da collaboratori della Valsangiacomo e da un esperto esterno. Per questo il Rubro di Rubro non viene prodotto tutti gli anni. Alla domanda: quante bottiglie escono dalla cantina Valsangiacomo risponde con un secco: “Non lo dico. Dico solo che sono poche. Il Rubro di Rubro è quindi un vino raro e l’ultima annata sta riscontrando un ottimo successo. Ha ottenuto giudizi entusiastici fin da quanto lo abbiamo stappato in anteprima, in settembre, alla presentazione dell’annata vinicola a Lugano”.
 
Chiudiamo con alcuni dati: è un Merlot in purezza, prodotto con uve provenienti prevalentemente dai vigneti di Castel San Pietro, ha una gradazione di 13,5 e una fascia di prezzo medio alta. È disponibile anche in magnum.