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Federali 2023
29.10.23 - 10:150

Quadri e il futuro della Lega: "Una sola persona al comando non risolve tutti i problemi"

Il Consigliere Nazionale commenta i risultati delle elezioni, "che in proporzione sono stati migliori di quelli delle cantonali. L'anima sociale c'è, mancano propositività e spirito movimentista. La differenza tra noi e i partiti storici è che..."

UGANO - La Lega, in proporzione, ha avuto un risultato migliore alle federali che alle cantonali. I motivi della votazione poco brillante? Forse poca propositività. Lorenzo Quadri, a una settimana dalle elezioni, commenta sul Mattino quanto detto dalle urne e guarda avanti, invitando a votare (solo) Marco Chiesa per gli Stati, e pensando al futuro del suo movimento.

"La performance della Lega è deludente, anche se non inaspettata: ricalca il risultato delle elezioni cantonali. In considerazione del quale, ben difficilmente ci si sarebbe potuti attendere faville alle federali, in cui la Lega non ha peraltro mai brillato, anche per la sua natura di movimento cantonale che non può contare sul sostegno di un apparato partitico nazionale", inizia col dire. "A dirla tutta, in proporzione le elezioni federali sono andate meno peggio delle cantonali di aprile. Anche se ovviamente c’è poco da stare allegri".

"Un elemento già emerso in passato è la propositività che è scemata, assieme allo spirito movimentista. I partiti storici possono permettersi di vivere di “smobilitazione”, tanto i voti arrivano per abitudine o per clientelismo. Per la Lega non c’è nulla di acquisito: deve costantemente guadagnarsi il proprio spazio con idee e proposte. Se la Lega si fa portar via i suoi temi da altri, e si riduce ad andare a rimorchio, è chiaro che perde", è la prima osservazione del Consigliere Nazionale rieletto, che prosegue: "Si può anche ipotizzare che l’elettorato volatile “di protesta”, in passato intercettato dalla Lega, sia (appunto) volato altrove, non sia andato a votare, si sia disperso sui partitini o sulle schede senza intestazione. La Lega deve tornare a dare una speranza a chi è scontento", anche se "il doppio ruolo di governo e di opposizione non è una contraddizione (questo è quanto vorrebbe far credere la stampa di regime per il tornaconto della partitocrazia) bensì un punto di forza".

L'anima sociale secondo Quadri ci sarebbe, perchè "essere sociali non vuol dire mungere il ceto medio per mantenere migranti economici e per gonfiare come una rana uno Stato assistenzialista: questo equivale semmai ad essere socialisti, e siamo fieri di non esserlo". Ma nonostante questo c'è una sorta di scollamento col popolo, nonostante i temi portati siano quelli che preoccupano la popolazione.

Come andare avanti, ora? "Altro tema sollevato è la mancanza nella Lega di una figura di leader. E’ un dato di fatto che, nel corso degli anni, sono scomparse prematuramente tante personalità. Ma questo non si può cambiare", osserva, riferendosi a Giuliano e Attilio Bignasca, Marco Borradori, prima ancora Michele Barra. "E’ anche possibile che la conduzione collettiva, pensata come soluzione transitoria, abbia fatto il suo tempo. Ma non ci si può neanche illudere che basti nominare una persona e tutto si risolve".

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