Di Beatrice Fasana (opinione pubblicata su LaRegione e Corriere del Ticino) *
Vorrei raccontare una bella storia di integrazione, di quelle che-ce-ne-saranno-molte-altre perché, al di là di tutto, noi ticinesi siamo accoglienti, generosi e tolleranti. La storia in effetti è stata bella, finché è durata.
Maxamed, 24 anni il primo gennaio, era tra i primi a compiere gli anni perché così volevano i documenti che gli erano stati dati all’entrata in Svizzera. In realtà non sapeva esattamente quale fosse il giorno del suo compleanno ma gioiva sempre di cuore quando gli consegnavo il piccolo segno che l’azienda riservava per celebrare i compleanni.
Alto, gentile, simpatico, educato e rispettoso aveva un sorriso enorme, di quelli che mai immagineresti essere resistito nel suo lungo e difficile viaggio dall’Etiopia in Ticino, effettuato poco più che adolescente. Maxamed si è dato subito da fare e, grazie al sostegno di Croce Rossa dapprima e di Sos Ticino poi, ha seguito l’iter dell’apprendistato in logistica, concluso brillantemente da noi in azienda. Dall’inizio di quest’anno lo abbiamo definitivamente assunto ed era parte delle nostra neanche tanto grande ‘famiglia aziendale’. Non voleva fermarsi però e grazie all’articolo 33 della Legge sulla formazione professionale (LFPr) voleva continuare il suo percorso formativo per conseguire l’attestato di capacità. Questo sarebbe stato il suo prossimo traguardo.
Non sapevamo molto di lui, avevamo messo insieme una sorta di narrativa di quelle che erano le sue origini come un puzzle, dalle pillole che aveva raccontato a ognuno di noi. Maxamed era uno di noi. Una telefonata, il difficilissimo riconoscimento della salma dopo una fatale tragica caduta da un balcone nella sua città di adozione.
L’incredulità, lo sgomento di un’intera azienda, il Care team, l’inchiesta, l’autopsia, il funerale attorniato dalla sua comunità e da noi, rispettosi in disparte.
Ci è piaciuto pensare che Maxamed, con il suo sorriso, ci abbia lasciato qualcosa di lui che sempre resterà dentro di noi e quindi il suo passaggio, almeno per noi, colleghe e colleghi, avrà avuto un senso.
Ciao Maxime! Buon viaggio.
* Direttrice Sandro Vanini