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Liscio e macchiato
15.11.23 - 09:000

Liscio e macchiato: storie di stranieri nel bene e nel male. Scintille rosse a Lugano e Gué Pequeno vs Maneskin

Ecco i temi affrontati dalla puntata odierna di Liscio e Macchiato con Marco Bazzi e Andrea Leoni

Tre storie legate agli asilanti, oggi a Liscio e Macchiato, la video rassegna stampa commentata da Marco Bazzi e Andrea Leoni. Se vi piace la nostra iniziativa, iscrivetevi alla nostra pagina Youtube e mettere un like ai video.

Parliamo del caso dell’esponente UDC di Balerna segnalato al Ministero pubblico per un post dai toni xenofobi nel quale rievocava un fatto accaduto del 2004, proprio a Balerna, quando ignoti spararono contro una carovana di nomadi che si era accampata sul Pian Faloppia. LaRegione apre l’edizione su questa vicenda sfociata ieri in serata nel comunicato stampa del presidente della sezione UDC Domenico Corvino: “Simili dichiarazioni non fanno parte dell’azione politica dell’Udc e come tali sono inaccettabili. Condanniamo ogni forma di incitamento alla violenza”. La Regione ha anche raccolto una dichiarazione dell’avvocato Paolo Bernasconi, che punta il dito contro la campagna elettorale condotta dall’UDC e dal Mattino.

C’è poi la drammatica vicenda del giovane etiope morto nei giorni scorsi cadendo da un balcone a Lugano. Una vicenda ancora tutta da chiarire. Ma il punto è che questo ragazzo, Maxamed, 24 anni, aveva trovato lavoro alla Sandro Vanini. E la direttrice dell’azienda, Beatrice Fasana, ne traccia un ricordo commosso: “Maxamed si è dato subito da fare e grazie al sostegno di Croce Rossa dapprima e di SOS Ticino poi, ha seguito l’iter dell’apprendistato in logistica, concluso brillantemente, da noi in azienda. Dall’inizio di quest’anno lo abbiamo definitivamente assunto ed era parte della nostra neanche tanto grande famiglia aziendale. Non sapevamo molto di lui, avevamo messo insieme una sorta di narrativa di quelle che erano le sue origini come un puzzle, dalle pillole che aveva raccontato ad ognuno di noi. Maxamed era uno di noi. Una telefonata, il difficilissimo riconoscimento della salma dopo una fatale tragica caduta da un balcone nella sua città di adozione”.

Sempre in tema di rifugiati, il Blick racconta una storia molto diversa, quella del tunisino Amin T., 35 anni (nella foto), che è ricercato dall’ottobre del 2022, quando fuggì da un veicolo carcerario ad Aarau. L’uomo sembra ora vivere una vita felice in Francia, e in parte in Svizzera, e sta prendendo in giro le autorità pubblicando post sui social. Condannato per traffico di droga e per violenza nei confronti di quattro persone, tra cui la moglie, dalla quale ha tre figli, Amin pubblica foto e video della sua bella vita, tra vasche di idromassaggio e montagne di banconote di euro.

Segue un capitolo sui frontalieri, con la proposta del Governo Meloni – di cui parla il Corriere del Ticino - di introdurre una nuova tassa (tra il 3 e il 6% dello stipendio netto) che dovrebbero pagare i ‘vecchi’ frontalieri per finanziare il servizio sanitario nazionale che sta patendo una fuga di medici e infermieri verso il Ticino, soprattutto dalla Lombardia. Una tassa che dovrebbe finanziare un bonus sugli stipendi proprio a favore degli operatori sanitari. E sempre in tema di frontalieri e sempre sul Corriere, c’è la notizia sul posteggio gratuito che aprirà a breve a Lavena Ponte Tresa per cercare di convincere i pendolari a usare il treno per recarsi al lavoro. Il problema è che il posteggio si trova a una certa distanza dalla stazione della Ferrovia Lugano-Ponte Tresa. Vedremo se l’operazione avrà successo.

Altro tema, le prime scintille nella sinistra luganese, con la municipale socialista Cristina Zanini Barzaghi che, intervistata dal Corriere, auspica una deroga per potersi ricandidare alle Comunali di aprile. Nonostante i vertici del PS abbiamo espresso la volontà di un rinnovamento. Ricordiamo che i Verdi di correre da soli alle elezioni del prossimo anno, e c’è, a Lugano, anche la possibilità che scenda in campo Amalia Mirante con Avanti e Ticino e Lavoro.

Sempre dal Luganese, raccontiamo in breve la sparata di Gué Pequeno contro i Maneskin. Fanno discutere le affermazioni del rapper, che vive in Ticino, a proposito di Damiano David e compagni: “I Maneskin non vendono dischi in Italia, a nessuno frega niente di loro. Faranno anche i sold out degli show, ma non vendono i dischi. Non lo so chi li ascolta”.

 

 

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