BELLINZONA - Il Partito liberale radicale scende in campo sui temi legati alla giustizia e punta il dito contro i ritardi accumulati dal Dipartimento diretto da Norman Gobbi. "La delicata situazione in cui versa la giustizia ticinese in questi mesi - si legge nel comunicato del PLR - è fonte di preoccupazione e di imbarazzo, non soltanto tra addetti ai lavori e politica, ma anche nella popolazione. Il terzo potere dello Stato ha la necessità di essere credibile, autorevole e rispettato agli occhi dei cittadini. Una credibilità che va urgentemente ritrovata proponendo soluzioni concrete all’attuale caos.
Le proposte contenute nella risoluzione elaborata dalla Sottocommissione giustizia, per il PLR sono condivisibili e vanno quindi sostenute. La direzione politica della giustizia spetta però al Dipartimento delle Istituzioni, dal quale da anni (oltre 12) attendiamo concreti segnali per una vera riforma".
Il PLR fa poi riferimento al caos che da mesi coinvolge il Tribunale penale, sfociato in una denuncia di due giudici nei confronti dei loro colleghi: "La situazione è tesa e grave. Per il PLR è quindi fondamentale che i fatti vengano chiariti in modo rapido, ma il compito di svolgere gli accertamenti necessari va lasciato alle autorità preposte, quindi al Procuratore straordinario appena nominato e al Consiglio della Magistratura. In base agli elementi che emergeranno da questo lavoro, verranno prese le decisioni necessarie. Come PLR dal Dipartimento ci attendiamo però con urgenza decisioni, misure concrete, riforme: in una parola, soluzioni.
Ci opponiamo invece all’idea di istituire l’ennesima “Task force”, classico strumento dove si perde gran parte del tempo ad individuare i membri e a decidere quali siano le possibili piste di lavoro, senza poi arrivare a risultati tangibili. Il PLR sostiene quindi la risoluzione presentata dalla Sottocommissione giustizia. Un documento che ha il pregio di indicare obiettivi chiari e misure da mettere in atto. Un’ottima base di lavoro, sicuramente perfettibile, ma soprattutto un esercizio durato qualche mese, condotto da una manciata di parlamentari di diversi partiti, che hanno trovato una chiave di lettura condivisa e proposte operative, attese da anni invano dall’interno del Dipartimento. Della riforma della giustizia si parla da troppo tempo. Non è più il momento di tergiversare, bensì di agire, agire, agire".