BELLINZONA - Nuova conferenza stampa oggi da parte dell'autorità cantonale per informare la popolazione. Il Governo in corpore e il medico cantonale si sono espresse sulle ultime misure adottate in Canton Ticino.
La cronaca
Vitta: "800 aziende hanno già fatto domanda di lavoro ridotto"
"Le misure che abbiamo assunto questa mattina limitano molto le libertà personali, ma questi sacrifici sono necessari per far fronte a questa situazione che stiamo viveno. Occorre agire con consapevolezza e senso di responsabilità. Occorre essere quanto mai uniti".
Il presidente del Consiglio di Stato ha detto che verranno illustrate domani le misure restrittive per l'economia privata e l'amministrazione pubblica. Sono oltre 800 le domande di aziende che hanno chiesto di far capo al lavoro ridotto.
Bertoli: "Le condizioni cambiano"
"Mercoledì vi avevo spiegato che per ragioni sanitarie, non scolastiche, su indicazione dell'Ufficio federale della sanità, avevamo deciso di lasciare aperte le scuole post obbligatorie con l'obbiettivo di evitare il contatto intergenerazionale. Questo obbiettivo vale ancora oggi ma le condizioni cambiano e ci stiamo gradualmente adattando alla situazione giorno per giorno. Siccome, in questo contesto la chiusura delle scuole dell'obbligo può essere utile, per riuscire a combattere il contagio.
Colgo l'occasione per incoraggiare il personale docente che continuerà a lavorare, pur in un contesto diverso. Questo cambiamento di rotta in poche ore, dimostra ancora una volta come questo Governo riesce a remare insieme, anche con le indicazioni che arrivano da Berna".
Gobbi: "Sulla frontiera nessuna novità da Berna, purtroppo"
"Nessuna novità purtroppo, da Berna, sul fronte delle frontiere: hanno semplicemente codificato quanto viene applicato in Ticino da lunedì scorso. Alla frontiera abbiamo contatto 40'000 passaggi, 28'000 in meno rispetto a un mese fa. Questo significa che i controlli che stiamo facendo hanno alla frontiera stanno comunque portando a un risultato"
Merlani: "Siamo a 258 casi positivi"
"Il 21 febbraio, quando tutto è cominciato, non si sapeva più di tanto di questo virus. A mio avviso si fa fatica a trovare l'equilibrio tra isteria e misure restrittive. Credo che sia fondamentale capire quello che di volta in volta si fa. In sole tre settimane abbiamo preso provvedimenti inimmaginabili. Ma le restrizioni vanno prese sulla base dei numeri"
"Ad oggi pomeriggio in Ticino siamo a 258 casi positivi. Stanno salendo a una velocità eccessiva e questo può veramente diventare un problema. Abbiamo 52 persone in ospedale e 13 in cure intense".
"Si è fatto un gran chiedere la chiusura delle scuole, a mio avviso sbagliando l'obbiettivo, perché i giovani non sono messi in pericolo dal virus. I miei figli se ne fregano della malattia, perché hanno capito che non li tocca. Ai giovani però voglio appellarmi chiedendogli di rispettare quanto stiamo facendo. Il loro contributo è fondamentale"
Bertoli: "Il premio della comunicazione lo daremo a settembre"
Un giornalista definisce "vergognosa" la comunicazione del Governo, per i continui cambi di provvedimenti e chiede ai ministri se non hanno niente da rimproverarsi. Risponde Manuele Bertoli: "Il premio della miglior comunicazione lo daremo a settembre, quando tutto sarà finito. Stiamo facendo del nostro meglio. Mercoledì la persona deputata dalla Svizzera per gestire questa malattia a livello scientifico, il dottor Daniel Koch, ci ha chiesto di tenere aperte le scuole dell'obbligo come mezzo per ridurre le ospedalizzazioni. Gli specialisti ticinesi ci dicevano qualcosa di opposto. Di fronte a questa indicazione da parte della Confederazione il Governo sarebbe stato arrogante a prendere una decisione diversa. Noi ci siamo trovati come il paziente davanti a due medici: uno che dice di operare e uno no. E in questo caso a chi credi? Abbiamo dato fiuducia a Koch".
"La misura sulle scuole dell'obbligo - ha aggiunto Bertoli - non è una soluzione. Sembra una soluzione ma invece apre ad altre problematiche".
Merlani: "Sarei andato a mangiare a Milano quando mi hanno fatto la domanda"
Un giornalista critica Merlani sulla comunicazione ("Andrei senza problemi a cenaa Milano"; "I miei figli se ne fregano del virus"): "Io sarei andato a mangiare a Milano quando mi hanno fatto la domanda. Capisco che la comunicazione è difficile. Parlare dopo poi è sempre difficile, come con la borsa. Dirò ancora un sacco di cose sbagliate. Ma i dati li raccogliamo seriamente e le decisioni le prendiamo su base scientifica.
De Rosa: "Merlani è un condottiero"
"Mi sento di difendere Merlani. È un condottiero che lavora nell'ombra. Magari deve imparare a comunicare, ma quello potete aiutarci voi a farlo. Aiutate lui ma aiutate anche noi. Dovete aiutarci a veicolare le regole da tenere nei comportamenti sociali. Dico solo che quando tutto è cominciato, il 25 febbraio, a Berna ci ridevano addosso quando chiedevamo misure restrittive alle frontiere"
Gobbi: "Da Berna non ci hanno neanche concesso i controlli sanitari alle frontiere"
"Finora da Berna non hanno neanche dato seguito ai controlli sanitari alla frontiera, nonostante l'OMS abbia dichiarato il Coronavirus come pandemia. Se io ho un problema alla porta, la porta devo comunque chiuderla"