LUGANO - “Decisamente meglio riunire la popolazione dei paesi delle città tutti assieme anche perché, in fondo, Guglielmo Tell e soprattutto i Padri fondatori della Svizzera non hanno combattuto per uno schieramento politico ma per edificare una Nazione a beneficio di un solo Popolo”.
Invece, da alcuni anni diversi partiti hanno scelto in un altro modo. Lorenzo Jelmini in un post si interroga su come si dovrebbe festeggiare il Natale della Patria: tutti insieme, oppure assieme agli aderenti del proprio partito? “Ci si ritrova assieme nelle piazze dei paesi e delle città ad ascoltare le commemorazioni di personaggi della cultura o della politica e vedere lo spettacolo dei fuochi d’artificio (siccità permettendo…). Insomma un avvenimento da vivere tutti insieme, uniti (…).Senza voler enfatizzare più di quel tanto quest’incontri riservati agli aderenti, li trovo decisamente un pessimo segnale. Di occasioni per proporre comizi politici ce ne sono in abbondanza durante tutto l’anno, perché allora utilizzare proprio la Festa della Svizzera a tale scopo? Perché non continuare a ritrovarci tutti assieme superando steccati politici? Perché dover dimostrare agli altri di essere i “più svizzeri”?, si chiede.
I primi, scrive, a fare questa scelta, sono stati i democentristi, seguiti dalla Lega e quest’anno anche dal PLR. Il PS per contro festeggerà simbolicamente alla manifestazione senza confini di Chiasso.
“Buon Natale della Patria a tutti (non solo PPD)”, conclude.