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Politica e Potere
01.05.18 - 18:580
Aggiornamento: 19.06.18 - 15:41

Buon Primo Maggio! La festa dei lavoratori vista da destra e da sinistra. Le riflessioni di Carobbio e Quadri al termine di una giornata che unisce (e divide...)

La Consigliera Nazionale PS: "Uniti dobbiamo lottare per salari dignitosi, per estendere i contratti collettivi, per combattere la precarietà". Il leghista: "Specialmente oggi ricordatevi dei sindacati rossi che in giornata declameranno una marea di roboanti proclami e intanto si ingrassano con le quote dei frontalieri"

LUGANO - Due sguardi diversi, antitetici, sul Primo Maggio. Uno di destra e uno di sinistra. Uno di un uomo e uno di una donna.

 

Per la festa dedicata ai lavoratori, abbiamo deciso di proporvi due riflessioni su questa giornata e sul modo di interpretarla. Pensieri sul mondo del lavoro attraverso le parole di due Consiglieri Nazionali: il leghista Lorenzo Quadri e la socialista Marina Carobbio.

 

Carobbio ha parlato in piazza a Locarno, in occasione della tradizionale festa organizzata dai sindacati. E dal suo discorso abbiamo fatto un sunto. Quadri ha invece inviato alla redazioni un articolo sui generis.

 

Carobbio: “Uniti come nel 1918”

 

Nel novembre 1918, 250'000 persone hanno avuto il coraggio di abbandonare il lavoro e di lottare assieme per una Svizzera più sociale, chiedendo più partecipazione politica, più sicurezza e giustizia sociale. Era lo sciopero generale del quale quest’anno festeggeremo il centesimo anniversario.

 

In questi 100 anni, migliaia di donne e uomini in questo paese si sono impegnati su più fronti per più diritti, per salari dignitosi, per il diritto a un lavoro e contro la precarietà. Diritti che ogni giorno sono messi in discussione da un’economia e politica sempre più arrogante.

 

Uniti dobbiamo lottare per salari dignitosi, per estendere i contratti collettivi, per combattere la precarietà che si manifesta sempre più sotto forma di un aumento di contratti atipici, del lavoro su chiamata e interinale. Assieme dobbiamo batterci per difendere il potere d’acquisto della popolazione, diminuendo costi crescenti come quello degli affitti e dei premi cassa malati e garantire a tutte e tutti salari dignitosi. Una partita quest’ultima che si giocherà gioco forza sull’introduzione di una salario minimo degno di questo nome.

 

Oggi come già nel 1918 a scendere in piazza ci sono anche le donne. Donne, che ancora oggi ancora guadagnano meno degli uomini e si occupano della gran parte del lavoro di cura. Il 60% del lavoro non pagato, per le cure dei figli, delle persone anziane o ammalate, è infatti fatto gratuitamente dalle donne. È inammissibile che una maggioranza di uomini al Consiglio degli Stati abbia deciso di non introdurre dei minimi controlli nelle aziende per verificare il rispetto di un nostro diritto come la parità salariale!

 

Oggi, 1. Maggio in tutta la Svizzera noi donne, assieme a tanti uomini lo diremo con forza: sulla parità salariale non si discute. Parità salariale subito. Punto e basta.

 

Quadri: “Buon Primo Maggio…”

 

Buon Primo maggio a chi cerca un lavoro ma non lo trova;


Buon Primo maggio a chi è stato lasciato a casa e sostituito da due frontalieri ;


Buon Primo maggio a chi , suo malgrado, è in disoccupazione o in assistenza ;


Buon Primo maggio a chi, dopo aver preso porte in faccia per anni, non ce l'ha più fatta ed è finito in AI;
Buon Primo maggio a chi oggi lavora ma non sa se domani lavorerà ancora ;


Buon Primo maggio agli artigiani ed ai piccoli imprenditori che si arrabattano per non soccombere alla concorrenza sleale di padroncini e distaccati, e Buon Primo maggio anche a quelli che hanno dovuto gettare la spugna ;


Buon Primo maggio a chi lavora ma ciononostante non arriva alla fine del mese "grazie" al dumping da libera circolazione;


Buon Primo maggio alle casalinghe ed ai casalinghi (ce ne sono sempre di più...) per forza e non per scelta;


Buon Primo maggio a chi, e non per scelta, deve arrangiarsi con lavori ad ore, su chiamata o a tempo parziale;

Buon Primo maggio a chi è stato costretto a prepensionarsi, altrimenti sarebbe stato lasciato a casa;
Buon Primo maggio a chi ha un congiunto in una delle situazioni di cui sopra ;


Buon Primo maggio a chi oggi lavora malgrado sia un giorno festivo e ringrazia il Cielo perché almeno un impiego ce l'ha;


Buon Primo maggio a chi ha la fortuna di avere un lavoro ed uno stipendio adeguato, ma se lo vede falcidiare dalle tasse e dai premi di cassa malati ;


Buon Primo maggio a chi, per avere un futuro, è stato costretto ad emigrare come i nostri bisnonni, e a chi si prepara a farlo;


Buon Primo maggio a quelli che "soppiantamento e dumping salariale sono solo una percezione" ma intanto loro hanno il posto sicuro garantito a vita nello Stato o nel Parastato;

 


Buon Primo maggio a tutti e, specialmente oggi, ricordatevi:

 


- dei sindacati rossi che in giornata declameranno una marea di roboanti proclami e intanto si ingrassano con le quote dei frontalieri che usano per fare politica pro-frontiere spalancate;


- dei datori di lavoro che lasciano a casa i ticinesi ed assumono frontalieri;


- dei politicanti del triciclo che affossano la preferenza indigena raccontando la balla del "sa po' mia" quando in realtà non vogliono;


- di quelli che pubblicano gli annunci di lavoro per soli frontalieri;


- della casta che vuole accordi quadro con l'Ue per trasformarci a tutti gli effetti in una colonia di Bruxelles;


- di quelli che hanno sfasciato il mercato del lavoro ticinese perché "dobbiamo aprirci";


- di quelli che "con la libera circolazione i nostri giovani potranno lavorare a Milano";


- di quelli che "i contrari alla libera circolazione sono dei beceri razzisti e fascisti".

 


Proprio un buon Primo maggio, non c'è che dire! E sappiamo chi ringraziare...

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