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Politica e Potere
15.04.14 - 07:000
Aggiornamento: 19.06.18 - 15:41

Lega, ora è ufficiale: "Diciamo no al Beltrataglio dei sussidi di cassa malati"

Il Movimento di via Monte Boglia ufficializza con una nota il cambio di posizione sulla misura in votazione il 18 maggio: "No anche al moltiplicatore cantonale"

BELLINZONA - Dopo averlo ventilato ripetutamente nelle scorse settimane, attraverso le dichiarazioni di diversi esponenti di spicco, la Lega ufficializza il suo "no" la taglio dei sussidi di cassa malati in votazione il prossimo 18 maggio. Un taglio inizialmente sostenuto dai leghisti sia in Consiglio di Stato che in Gran Consiglio. All'origine della girovalta, come vi abbiamo raccontato nelle scorse settimane, la pressione della base leghista che ha mal digerito questa scelta e i crediti che il Gran Consiglio si appresta a votare ad esempio a favore di Expo 2015 che, secondo la Lega, non sono sostenibili in un momento in cui si tagliano i sussidi: o sacrifici per tutti o niente. Ma la goccia che ha fatto definitivamente traboccare il vaso è stato il voto di ieri per l'elezione del procuratore pubblico, che ha premiato la candidata di area UDC anziché quella di area leghista. "Il comportamento della maggioranza parlamentare antileghista - si legge in una nota - conferma la Lega nella sua decisione, in occasione della votazione del 18 maggio, di opporsi ai Beltratagli ai sussidi di cassa malati e di votare No al moltiplicatore d’imposta nella Costituzione". "La partitocrazia ticinese - si legge nel comunicato - ancora una volta si fa beffe della volontà popolare e rifiuta di riconoscere alla Lega dei Ticinesi anche solo una minima parte di quello che le spetta. La mancata elezione della candidata PP proposta dal nostro Movimento, malgrado quest’ultima avesse tutte le carte in regola, è l’ennesima dimostrazione di ostruzionismo, che la Lega dei Ticinesi non intende accettare passivamente. Ricordiamo che allo stato attuale c’è un solo Procuratore pubblico leghista. Il sistema di elezione parlamentare dei magistrati si è nuovamente dimostrato fallimentare, poiché presta al fianco ad ogni abuso da parte della partitocrazia e della sua conclamata bulimia di cadreghe. Non è minimamente garantita l’esigenza di portare, all’interno del Ministero pubblico, sensibilità diverse anche dal punto di vista politico e sociale. Si spalancano dunque le porte al perpetrarsi dell’attuale gestione partiticizzata della giustizia da parte di magistrati che devono la propria carica non già alla capacità personale, ma semplicemente ad inciuci da retrobottega a cura dei partiti storici. "L’ accaduto conferma in particolare - termina la nota leghista - che il Gran Consiglio vuole magistrati “amici” dei partiti $torici e non magistrati competenti. Di conseguenza, la Lega valuterà se lanciare un’iniziativa popolare costituzionale affinché anche i membri del potere giudiziario vengano eletti dal popolo, sottraendo così queste importanti nomine allo squallore dei giochetti della partitocrazia. Ci penseranno così i ticinesi a fare pulizia".
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