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Liscio e macchiato
22.05.24 - 08:070
Aggiornamento: 25.05.24 - 09:25

Karin e il radar che scotta. Erdoğan contro Nemo

Con Rupen Nacaroglu parliamo anche della benedizione di De Rosa all’iniziativa socialista sulle casse malati e del silenzio della Svizzera sui mandati d’arresto contro i leader israeliani

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Rupen Nacaroglu, già capogruppo del PLR in Consiglio comunale a Lugano, è ospite questa mattina di Liscio e Macchiato. Iniziamo dall’editoriale della Regione firmato dal direttore Daniel Ritzer dal titolo “Il peccato non capitale di Valenzano Rossi”. Tema: il giallo sul controllo radar attuato dalla Polizia di Lugano nel maggio dell’anno scorso e le contraddizioni tra la versione fornita dalla municipale – una misurazione di prova, non punitiva – e quella data invece dal sindaco Michele Foletti in una presa di posizone inviata alla Regione – quel controllo “si è svolto normalmente, senza interruzioni, riduzioni o sospensioni di alcun tipo” -.

Con Nacaroglu parliamo anche della “benedizione” del direttore del Dipartimento sanità Raffaele De Rosa, intervistato dal Corriere del Ticino, all’iniziativa socialista sulle casse malati in votazione il 9 giugno. Iniziativa che chiede che i premi a carico degli assicurati non superino il 10% del reddito disponibile, e che se approvata potrebbe portare nelle casse cantonali circa 400 milioni.

La NZZ si occupa della guerra in Medio Oriente, con un reportage sul consenso di cui Hamas gode a Gaza - il 70% dei palestinesi ritiene giustificato l’attacco terroristico a Israele del 7 ottobre scorso – e del silenzio del Consiglio federale sul mandato d’arresto chiesto dal procuratore capo della Corte internazionale dell’Aia per i leader israeliani, oltre che per i vertici di Hamas.

Torniamo infine sulle polemiche legate alla vittoria dello svizzero Nemo all’EuroSong, la cui eco è giunta anche in Turchia. Il presidente Recep Tayyip Erdoğan ha criticato la manifestazione, accusandola di promuovere la “neutralità di genere” e di minare i valori della famiglia tradizionale. Erdoğan ha definito gli artisti che hanno partecipato all'Eurovision dei "cavalli di Troia della corruzione sociale".

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