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Vanessa col compagni Nicola
Cronaca
23.12.23 - 14:150
Aggiornamento: 25.12.23 - 15:54

Aveva lasciato l'amante, che la perseguitava. E se il figlio fosse stato suo?

Emergono nuovi dettagli in merito ai mesi che hanno preceduto il delitto di Vanessa Ballan, la giovane uccisa mentre era incinta. L'uomo con cui aveva avuto una storia clandestina di due anni la ricattava, costringendola forse a avere rapporti

TREVISO - Spuntano nuove domande senza risposta e nuovi dettagli dalla tragedia di Vanessa Ballan, la giovane uccisa probabilmente dal suo ex amante mentre era incinta di pochissime settimane. Verranno effettuati degli esami, infatti, per accertare la paternità del feto che portava in grembo. Era del compagno e già padre del primo figlio, o dell'uomo che l'ha accoltellata?

Con il 41enne albanese Bujar Fandaj lei aveva avuto una relazione clandestina di due anni, chiusa ad agosto di quest'anno per tornare con il papà del suo bambino. Ma lui non si era rassegnato. Appare la purtroppo solita nota storia di gelosia, con un uomo che non accetta la decisione di una donna di lasciarlo.

La perseguitava, chiedendole di andare a vivere con lui, fino ad aggredirla nel supermercato dove lei lavora e entrando in casa. Per tenere nascosto quanto successo, Vanessa non aveva sporto denuncia, sino all'ennesima volta in cui Fandaj si è presentato sul posto di lavoro di lei per gettarle addosso delle monetine. A questo punto, è andata dai carabinieri assieme al compagno Nicola, per stalking e violenza sessuale.

Ci si interroga proprio su quest'ultimo reato. C'è infatti l'ipotesi che l'uomo l'abbia costretta ad avere ulteriori rapporti sessuali, ricattandola con i film a luci rosse della loro storia. E non è escluso che il figlio che porta in grembo possa essere suo, frutto di uno di questi incontri. 

Che sia lui ad averla uccisa non ci sono dubbi. Lo inchioda anche un video dove getta nel giardino di lei un borsone con vari attrezzi di lavoro, che poi gli è stato sequestrato. Per ora, in carcere Fandaj non risponde alle domande. Nei suoi pc e cellulare sono state trovate le prove della persecuzione a Vanessa, anche delle foto di loro due col primo figlio di lei, di quattro anni. 

Il compagno, Nicola, è comprensibilmente distrutto. Parlava di matrimonio, dopo 11 anni di relazione, dopo la nascita del bambino o della bambina che Vanessa aspettava. Aveva perdonato il tradimento della donna, accompagnandola anche a denunciare il suo ex amante.

La notizia della gravidanza potrebbe essere stata la scintilla per il delitto. 

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