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Cronaca
04.03.22 - 11:090
Aggiornamento: 09.03.22 - 22:08

L'analisi dell'ex ambasciatore a Mosca: "Putin ne uscirà malissimo. Era convinto di vincere subito la guerra"

Sergio Romano, ambasciatore a Mosca dal 1985 al 1989: "Credeva di potersi permettere un conflitto. Ma è partito con il piede sbagliato"

RUSSIA – “Putin uscirà da questa guerra da perdente. Ne uscirà malissimo. Vuol essere ricordato come il leader politico che ha restaurato il potere, un patriota russo. Per lui, la missione è quella di restituire il prestigio della grande Russia”. È questa l'analisi di Sergio Romano, ex ambasciatore italiano a Mosca dal 1985 al 1989 e già ambasciatore italiano per la Nato dal 1983 al 1985.

“Putin era convinto di vincere subito la guerra. Credeva di potersi permettere un conflitto. Ma è partito con il piede sbagliato. La sua azione, infatti, produrrà il risultato opposto: il dissenso da parte degli altri Paesi. Nessuno si fiderà più di lui”.

Per Romano è un errore “considerare la Russia un Paese omogeneo. Mosca e la Russia meritano il loro spazio e una considerazione internazionale, ma temo che la linea adottata da Putin nuoccia al suo stesso Paese”.

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