MOSCA - E alla fine lo Zar ha attaccato. Vladimir Putin, alle prime ore del mattino, ha annunciato in tv l’avvio di un’operazione militare contro l’Ucraina. “Un’operazione - ha detto il presidente - per proteggere il Donbass”. Putin ha chiesto all’esercito ucraino “di consegnare le armi e andare a casa”, precisando che l’attacco non prevede l’occupazione russa del Paese ma la sua demilitarizzazione.
Di sicuro l’offensiva militare russa non si è limitata al Donbass. Gli attacchi sono partiti sia dalla Crimea che dalla Bielorussia e stanno interessando diverse città. Diverse esplosioni si sono registrate anche nella capitale Kiev.
Unanime la condanna del mondo occidentale, all’azione intrapresa da Vladimir Putin. Il presidente Joe Biden ha definito "non provocato e ingiustificato" l'attacco russo all'Ucraina e promette che la Russia "dovrà rendere conto" davanti al mondo."Le preghiere dell'intero mondo sono con il popolo dell'Ucraina - ha detto Biden - mentre stasera soffrono un attacco non provocato e ingiustificato dalle forze militari russe. Il presidente Putin ha scelto una guerra premeditata che porterà una perdita catastrofica di vite umane e di sofferenza. Gli Stati Uniti e i suoi alleati e partner risponderanno in un modo deciso e unito. Il mondo farà rendere conto alla Russia".
Ferma anche la condanna del presidente della Confederazione Ignazio Cassis: “La Svizzera condanna l'invasione russa dell'Ucraina nel modo più assoluto. Esortiamo la Russia a interrompere immediatamente l'aggressione militare e ritirare le sue truppe dal territorio ucraino. Questa è una grave violazione della legge internazionale. Il diritto umanitario internazionale deve essere rispettato. Siamo molto preoccupati per i civili innocenti”.