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Cronaca
04.08.18 - 11:010
Aggiornamento: 06.08.18 - 09:14

Terrorismo, Piazza racconta il suo incarico in Calabria. E su Foa alla RAI dice: "È un politico, non un giornalista"

Il Laboratorio sull’Intelligence dell’Università della Calabria ha istituito tra i suoi comitati un Osservatorio sul Fondamentalismo e sul terrorismo di matrice jihadista

Il Laboratorio sull’Intelligence dell’Università della Calabria, diretto da Mario Caliguri, ha recentemente istituito tra i suoi comitati un Osservatorio sul Fondamentalismo e sul terrorismo di matrice jihadista.

A coordinare l’Osservatorio è stato chiamato il giornalista e saggista ticinese Stefano Piazza, già autore di diverse pubblicazioni sul tema, tra cui “Allarme Europa”.

“L’Osservatorio nasce – ci spiega Piazza – perché riteniamo che il fenomeno dell’estremismo islamico in Europa vada studiato e approfondito maggiormente”.

“Non possiamo – continua – fermarci agli attentati: bisogna andare oltre, capire le radici profonde di certi atti. Serve capire come e perché si formano i gruppi estremisti, quali sono i paesi a rischio e quali pensano di non esserlo e invece lo sono (come la Svizzera)”.

Piazza dovrà analizzare alcune Nazioni e coordinare gli altri membri del comitato. Poi, in dicembre insieme ai colleghi presenterà una relazione sul tema al Governo italiano. “È un grande onore, e una bellissima sfida, per me rappresentare il Ticino in un’Università prestigiosa come quella calabrese”.

E visto che abbiamo raccontato una storia italo-ticinese non potevamo chiedere a Piazza un'opinione sulla candidatura di Marcello Foa come presidente della RAI.

“Io non riesco a capire - risponde - come uno come Foa possa essere l’elemento di rottura nel movimento del centrodestra in Italia. Lo descrivono tutti come giornalista, ma lui ha smesso di fare giornalismo tempo fa. Non so con che coraggio possa essere definito “un giornalista libero”. Uno che fa propaganda per Putin non è un giornalista libero”.

E ancora: “È un militante politico. Non c’è bisogno che finga di essere giornalista. Dice di voler restituire una dignità alla RAI, senza sapere che la RAI ha una dignità anche senza di lui. A mio modo di vedere è un’offesa verso le migliaia di persone che ci lavorano...”.

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