Il sindaco leghista di Novara Alessandro Canelli non segue Borradori e Cassis, negato il patrocinio del Comune al primo Gay Pride cittadino: "È un'ostentazione per una manifestazione di tipo simbolico-folkloristico"

"Ci saranno polemiche, ma sono convinto che patrocinare eventi come questo non serva a nulla", ha precisato il sindaco. La replica della Provincia di Novara: "L'autodeterminazione e non la non discriminazione vinceranno sempre contro i pregiudizi"

LUGANO – Il Comune di Novara non prende esempio dalla Città di Lugano nell’appoggiare il Gay Pride cittadino.

Se il primo LGBT Pride organizzato nella Svizzera italiana – in programma dal 28 maggio al 3 giugno – potrà vantare le presenze e l'appoggio, tra gli altri, del sindaco di Lugano Marco Borradori e del Consigliere federale Ignazio Cassis, la stessa fortuna non l’hanno avuta gli organizzatori del Gay Pride di Novara.

Alessandro Canelli – sindaco leghista della città piemontese – ha negato “il patrocinio, la collaborazione economica e organizzativa richiesta” , ritenendola “una manifestazione di tipo simbolico-folkloristico che non può apportare il giusto contributo alla crescita per affrontare i problemi sull’argomento”.

“È un’inutile ostentazione – ha detto Canelli –. Ci saranno polemiche, ma sono convinto che patrocinare eventi come questo non serva a nulla”.

Puntuali le critiche al sindaco, tra le quali spicca la presa di posizione del Partito democratico di Novara. “Mentre Regione Piemonte e la Provincia hanno dato il patrocinio e sosterranno l’iniziativa, il Comune sarà assente dando prova di non rappresentare realmente tutti i novaresi”.

Il Pd della Provincia di Novara non solo ha aderito al Pride – si legge nella nota -, ma sfilerà insieme ai partecipanti per riaffermare che i diritti, l’autodeterminazione e la non discriminazione vinceranno sempre contro i pregiudizi e il finto moralismo".