Stupro di Firenze, il comandate dei carabinieri durissimo con i due militari indagati: "Un grande dolore: ciò che hanno fatto è indegno, immorale, imperdonabile"

FIRENZE - Il rapporto sessuale c’è stato ma la ragazza era consenziente. Uno dei due carabinieri indagati per lo stupro delle due studentesse americane a Firenze, ammette che qualcosa è accaduto nel corso della notte di giovedì 7 settembre. Il militare, 40 anni, sposato con figli, lo ha raccontato ai magistrati, presentandosi spontaneamente in Procura.

 

"Non c'è stata nessuna violenza, quella ragazza non era ubriaca o almeno io non me ne sono accorto", ha raccontato l’uomo. Una versione che contrasta sia con il racconto delle vittime che con i primi riscontri effettuati dalla polizia.  

 

A breve se ne saprà di più. Ciò che è certo, comunque, è che l’Arma dei carabinieri non intende attendere i risvolti penali per intervenire. Solo il fatto che i due militari, in servizio e in divisa, abbiano potuto consumare dei rapporti, è giudicato come intollerabile.

 

Chiarissime, a questo proposito, le parole del comandante generale dei carabinieri Tullio Del Sette, che ha disposto la sospensione dei due uomini: "È un grande dolore vedere come basti il comportamento indegno, illegittimo e immorale di un qualche carabiniere, per oscurare il lavoro che compiono giorno e notte centomila uomini. È imperdonabile, anzitutto per noi, il grave danno che stanno facendo all'Arma. Questi fatti ci feriscono nel prestigio, gravemente".

 

E ancora: ”Il primo dovere di un carabiniere è quello di essere un cittadino esemplare, di agire nell'onestà morale, nella piena legalità. Se non lo fa, tradisce una scelta di servizio".