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Elezioni federali 2019
07.11.19 - 16:250

Record di frontalieri, l'UDC alza la voce: "La preferenza indigena light è una farsa e non serve a nulla"

L'UDC sul nuovo record di lavoratori frontalieri: "Dati inaccettabili: le statistiche parlano da sé. Ai residenti non resta che un pugno di mosche"

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato dell'UDC Ticino:

PLR, PPD, PS e Verdi si sono rifiutati di applicare la volontà popolare espressa nella votazione federale “Stop all’immigrazione di massa” votata da popolo e Cantoni il 9 febbraio 2014. Lo stesso dicasi per l’iniziativa costituzionale ticinese “Prima i nostri” volta a proteggere il nostro mercato del lavoro.

I risultati di queste scellerate decisioni sono ora sotto gli occhi di tutti. Quest’oggi il Ticino ha registrato un nuovo record di frontalieri, che negli ultimi tre mesi sono saliti a 67’900 persone. Guarda caso, nello stesso periodo è aumentata anche la disoccupazione: 4'273 persone residenti in Ticino erano iscritti agli uffici regionali di collocamento a settembre (ultime cifre del SECO), senza calcolare gli oltre 8’500 ticinesi in assistenza e i 20’000 sottoccupati.

Dati inaccettabili considerando il nuovo aumento di lavoratori frontalieri che hanno sempre più spazio nell’economia ticinese, lasciando invece i residenti con un pugno di mosche. La legge federale della “preferenza indigena light” concerne unicamente i settori con un tasso di disoccupazione superiore all’8% e prevede l’obbligo di segnalare i posti vacanti con cinque giorni di anticipo sulla pubblicazione agli uffici di collocamento. Non vige però l’obbligo per le aziende di assumere i residenti. Una vera fregatura per il popolo che è stata ben architettata dai politici di Plr, Ppd e sinistra, che a fronte di questi dati non possono però più nascondere le loro malefatte.

Ammettiamolo finalmente e apertamente: la preferenza indigena light è una farsa, non serve assolutamente a nulla, le statistiche parlano da se! Le promesse e i cerotti targati Plr, Ppd e Ps sono inutili. Ai votanti non resta che trarne le conseguenze e mandare al Consiglio degli Stati l’unico candidato ticinese che si batte senza se ne ma per dare un futuro lavorativo ai residenti abolendo la libera circolazione e tornado a gestire in modo intelligente l’immigrazione. Questo candidato si chiama Marco Chiesa.

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