BELLINZONA - Come paventato nelle scorse settimane dai sondaggi, anche i Verdi del Ticino hanno subito un calo di consensi da parte dell’elettorato , perdendo di conseguenza un seggio in parlamento (da 6 a 5). Di positivo c’è il fatto che il partito riesce a confermare, seppure con un margine più ristretto, il proprio gruppo parlamentare, formato da Samantha Bourgoin, Matteo Buzzi, Marco Noi, Giulia Petralli e Nara Valsangiacomo.
Questo risultato è da attribuirsi a diversi fattori: “Da un lato alla competizione che è stata molto più rude di quelle delle elezioni precedenti, essendosi presentate all’appuntamento diverse nuove formazioni. Dall’altro al clima politico che non è stato per nulla favorevole ai Verdi, visto che le diverse crisi che si sono succedute dal 2019 in poi - quella pandemica, la guerra in Ucraina, la crisi energetica e infine quella bancaria - hanno relegato provvisoriamente in secondo piano quella climatica, anche se quest’ultima avrà sul medio e lungo termine un impatto molto più devastante sulla nostra società”.
I Verdi del Ticino, per affrontare quella che definiscono “la madre di tutte le crisi”, si augurano nella nuova legislatura un apporto costruttivo anche da parte dei deputati degli altri partiti, in particolare per quel che concerne la messa a punto e in opera del PECC, il Piano Energetico e Climatico Cantonale, un piano che dovrà essere ambizioso per permettere al nostro Cantone di raggiungere la neutralità climatica entro il 2040, o al più tardi entro il 2050.
“Il termometro non è né di sinistra né di destra, e la protezione del clima è un’impresa troppo importante per essere lasciata in balia di sterili giochetti politici. La crisi energetica e quella bancaria ci hanno insegnato che la prevenzione costa molto meno che riparare i danni”.
Per quel che concerne l’elezione di Marina Carobbio in Consiglio di Stato, i Verdi del Ticino si rallegrano di aver contribuito in modo determinante al ritorno dopo tanti anni di una donna nel nostro esecutivo cantonale: una donna, occorre sottolinearlo, che ha già mostrato tutta la sua determinazione e competenza a livello nazionale, sia nella sua funzione di Consigliera Nazionale, sia nella sua veste di presidente del Consiglio Nazionale, sia infine come Consigliera agli Stati, una prima, ricordiamolo, per una donna nella storia della politica ticinese. I Verdi confidano nel fatto che Marina Carobbio, con il suo cospicuo bagaglio politico, saprà portare in modo efficace in seno al nostro governo cantonale la voce e il peso di tutti coloro che, anche al di là degli steccati politici, sono gravemente preoccupati dal degrado sociale e ambientale.