Normalmente mezzo milione d'uccelli acquatici provenienti dal nord Europa passa l'inverno su laghi e fiumi svizzeri. Quest'anno, però, viste le temperature miti, un buon numero di essi non si sono spostati.
Allo stesso tempo, certe specie indigene che migrano abitualmente verso la Spagna o più a sud sono restate in Svizzera, secondo i dati provvisori del censimento della Stazione ornitologica svizzera.
"Si può quasi parlare di uno spostamento degli uccelli acquatici verso nord", ha dichiarato all'ats Michael Schaad della Stazione ornitologica. Il freddo non è un problema per loro, se non fosse che il gelo e la neve li privano delle loro risorse di cibo. È per questo che poi emigrano verso sud.
Il piccolo numero di quattrocchi, un'anatra marina di medie dimensioni, è particolarmente sorprendente, ha aggiunto lo specialista. Normalmente 10'000 di questi esemplari passano l'inverno in Svizzera, quest'anno non erano più di 1'000. Con un migliaio di individui, anche le gavine, uccelli della famiglia dei Laridi, sono cinque volte meno numerosi rispetto alla media degli ultimi cinquant'anni.
Circa 100'000 morette, uccelli anseriformi appartenenti alla famiglia degli Anatidi, sono state recensite, ossia circa un terzo in meno del solito. Altre specie come l'orco marino, l'edredone comune, la moretta codona o la pesciaiola mancano del tutto.
Per contro, con 30'000 esemplari, il fistione turco, un uccello asiatico, è più numeroso che negli ultimi 50 anni e batte il record del 2010 (28'803). Lo svasso maggiore è anch'esso un terzo al di sopra della media con 40'000 individui.