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26.04.23 - 15:280

Moratoria sui medici, Franco Denti: "Non senza di noi!"

Il presidente dell’Ordine: “Siamo rimasti sorpresi perché malgrado i numerosi canali aperti di nessuno ci aveva ‘preparati’ a questo passo in avanti così repentino”

di Franco Denti *

Vi avevo preparato un interessante editoriale sul tema a me particolarmente caro della salvaguardia dei diritti delle persone anziane, ricoverate in casa per anziani, ma a sorpresa (30.3.2023) il Dipartimento di sanità e di socialità (DSS) ha indetto una conferenza stampa per lanciare una breve consultazione su una legge urgente che si vorrebbe adottare entro giugno 2023, per permettere al Cantone di limitare il numero di medici in alcune specialità e regioni. Ho quindi deciso di rinviare il tema dei diritti degli anziani al prossimo numero di Tribuna Medica Ticinese (TMT) di maggio/giugno, per aggiornarvi su quanto sta succedendo.

1. Premessa

Il nostro Ordine è da più di dieci anni che collabora con il Cantone per garantire alla sanità ticinese un numero adeguato di medici, prestando attenzione non solo alla quantità, ma anche alla qualità dei professionisti che si sono istallati in Ticino. Nella nostra quotidianità monitoriamo, assieme alle società di specialità, i movimenti della nostra “popolazione medica”, tenendo sott’occhio la copertura del territorio a medio e lungo termine.

Fin dall’entrata in vigore degli accordi bilaterali e in particolare dell’Accordo sulla Libera Circolazione delle persone nel 2002, l’OMCT è stato in prima linea nel cercare soluzioni per far fronte all’enorme pressione sulle frontiere, che ha toccato anche il settore della sanità, con un occhio attento alla qualità dell’offerta.

Abbiamo sempre cercato un’applicazione rigorosa delle moratorie decise a livello federale che si sono susseguite di tre anni in tre anni dal 2002 fino al giugno 2021, quando è stata adottata la nuova regolamentazione delle ammissioni, che il Canton Ticino si sta apprestando a implementare.

Dal mese di luglio 2013 l’OMCT coadiuva il Dipartimento, sgravandolo, nella verifica dell’assolvimento del periodo triennale di attività in centri svizzeri per il perfezionamento professionale, che i medici devono dimostrare per poter accedere alla fatturazione LAMal; e dall’1.1.2022 anche nella verifica delle ulteriori condizioni (conoscenze linguistiche e adesione alla cartella informatizzata del paziente), secondo il nuovo art. 37 LAMal.

Siamo stati tra i primi a difendere rigorosamente la “regola dei tre anni”, sia per garantire ai cittadini-pazienti medici di essere ben sintonizzati sul nostro sistema di sanità, ma anche per contribuire responsabilmente a una crescita controllata del settore ambulatoriale, malgrado la crescente richiesta dovuta anche al trasferimento di numerose attività dal settore stazionario a quello ambulatoriale, che abbiamo vissuto negli ultimi decenni grazie al progresso della medicina e allo sviluppo della tecnologia.

Siamo stati anche tra i primi a promuovere il censimento della popolazione medica, in atto in queste settimane, per poter determinare, in equivalenti a tempo pieno, quanti medici sono attivi in Ticino per ogni specialità e regione, offrendo al Cantone tutto il nostro “knowhow” e la nostra piena collaborazione nel fornire i dati necessari per calcolare l’offerta, senza per forza far capo a dati sulla cui validità tutti i Cantoni nutrono dei dubbi.

2. Il nuovo articolo LAMal sulla limitazione del numero di medici e le fasi della sua applicazione in Ticino

Con l’obiettivo di dare una risposta duratura al problema dell’aumento dei costi nel settore ambulatoriale, il Parlamento federale ha adottato il nuovo articolo 55a LAMal, che è entrato in vigore a metà 2021, assieme alle relative ordinanze federali. L’articolo 55a LAMal conferisce ai Cantoni la competenza di limitare il numero di medici autorizzati a fornire prestazioni ambulatoriali negli ospedali/cliniche e negli studi medici (individuali, collettivi o organizzati in società di capitali) a carico dell’assicurazione delle cure medico-sanitarie (AOMS) in uno o più campi di specializzazione medica e/o in determinate regioni.

Per determinare i numeri massimi di medici i Cantoni devono basarsi sull’offerta attuale e metterla in relazione al cosiddetto “fabbisogno adeguato”, espresso in “tassi di approvvigionamento”, calcolati dalla Confederazione e dall’Osservatorio Svizzero della Salute (OBSAN).

Il meccanismo prevede che fino al giugno 2025 i Cantoni possano limitare il numero di medici nelle discipline “in esubero”, prendendo come tetto massimo l’attuale offerta, da qui l’importanza di partecipare al censimento. In futuro (dal 1.7.2025) i Cantoni potranno limitare il numero dei medici anche al di sotto dell’offerta attuale. Finora l’OMCT ha sempre affiancato in via ufficiosa il Cantone nell’affrontare le varie fasi dell’implementazione dell’art. 55a LAMal.

In particolare dall’entrata in vigore del nuovo regime, abbiamo incontrato più volte i rappresentanti del Dipartimento e dell’Ufficio di sanità, mettendo in evidenza pregi e difetti, rischi e opportunità del nuovo sistema, offrendo importanti elementi di valutazione per ponderare e garantire un approvvigionamento equilibrato di medici nei prossimi anni; abbiamo gettato le basi per una raccolta affidabile e il più completa possibile dei dati sull’offerta di prestazioni ambulatoriali in Ticino, coinvolgendo in ogni fase anche i presidenti delle società di specialità.

Abbiamo inoltre manifestato fin da subito l’esigenza di poter essere coinvolti in maniera più ufficiale nella prossima fase, di analisi dei dati e di determinazione del fabbisogno, per poter continuare a garantire pienamente l’assolvimento dei nostri compiti di corporazione di diritto pubblico, che non opera solo nell’interesse dei nostri affiliati, ma soprattutto nell’interesse della sanità ticinese e della qualità delle cure ai cittadini-pazienti. Il rischio che lo strumento della limitazione dei numeri dei medici, se non applicato con estrema ponderazione e progettualità, porti in futuro a delle grosse difficoltà di approvvigionamento sanitario è grande e il coinvolgimento attivo del nostro Ordine vuole scongiurare questa ipotesi.

3. Decreto legislativo urgente: avvio della consultazione

Qualche giorno fa il Dipartimento di sanità e di socialità ci ha presi alla sprovvista lanciando una conferenza stampa e una breve consultazione sull’adozione di un decreto legislativo urgente per dare competenza al Consiglio di Stato, nel periodo 1.7.2023-30.6.2025, di definire l’approvvigionamento necessario per specializzazioni e regioni, per prevedere eccezioni e definire la procedura.

Siamo rimasti sorpresi perché malgrado i numerosi canali aperti di comunicazione (censimento, preavvisi 37 LAMal ecc.), nessuno ci aveva “preparati” a questo passo in avanti così repentino. Ma soprattutto siamo rimasti sopresi che dalla prima lettura degli atti, la collaborazione in essere e quella prospettata con l’OMCT, nella fase dell’esame dei dati e in quella della determinazione dei numeri massimi per specialità e regione, non è menzionata.

Le nostre prime osservazioni:

Sarà nostra premura a questo punto formulare più puntuali richieste al Cantone, per esempio, sul modello vodese sottoscritto dal Cantone con la Società dei medici cantonale, il cui scopo è quello di giungere a una “visione comune e condivisa” sulla valutazione dell’offerta medica nel Cantone e di “determinare assieme”, se esiste una penuria, rispettivamente una pletora di medici nelle diverse specialità; e dotarsi di una regolamentazione adeguata. Per la messa in atto dei numeri massimi e della concessione di eventuali eccezioni, il Dipartimento decide su preavviso della società medica cantonale coinvolgendo anche ospedali e cliniche.

In questo processo decisionale vengono adeguatamente coinvolte anche le società di specialità. Fondamentalmente il Canton VD ha ufficializzato un modello che abbiamo sviluppato in maniera informale anche in Ticino, ma di ciò, per ora, non c’è nessuna esplicitazione nel messaggio governativo in consultazione. La consultazione delle parti termina il 20 aprile 2023. Nel frattempo, avremo modo di approfondire la lettura del messaggio governativo coinvolgendo, come sempre, anche i presidenti delle società di specialità.

* presidente Ordine dei medici del Canton Ticino

 

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