LUGANO – “L’ospedale San Raffaele di Milano è una delle eccellenze della sanità italiana ed europea. Tra l’altro, diversi primari dell’Ente ospedaliero provengono da quella struttura”. Questa è la premessa del dottor Franco Denti, presidente dell’Ordine ticinese dei medici. Ma cosa pensa del fatto che il Gruppo San Donato, a cui fa capo l’ospedale, abbia aperto una società a Lugano, la San Raffaele Swiss? (leggi qui). L’iscrizione a registro di commercio di questa società ha suscitato molti interrogativi. Qual è il progetto del San Raffaele? Di sicuro non si costituisce una società del genere, spendendo anche il nome di un celebre medico, il dottor Alberto Zangrillo, senza averne uno…
“Guardi – dice Denti – è difficile allo stato attuale capire quali siano le intenzioni del gruppo ospedaliero. Ma di certo, oggi sarebbe molto complicato, per non dire impossibile, aprire una clinica o un centro medico autorizzati a esercitare a carico della Lamal, la legge sull’assicurazione malattia. Questo, a causa delle restrizioni varate a livello federale e cantonale”.
Quindi? “È possibile, ma è soltanto una mia ipotesi, che ci sia il progetto di creare una struttura sanitaria per i cosiddetti pazienti auto-paganti, vale a dire per persone, penso ad alcuni stranieri residenti in Ticino, che hanno le risorse economiche per poterselo permettere”.
Della stessa opinione è Glauco Martinetti, direttore dell’Ente Ospedaliero cantonale. E anche lui fa la stessa premessa di Denti: al San Raffaele fanno una medicina di altissima qualità. Ma…
“Ma se un tempo c’era il famoso ‘treno per Zurigo’, vale a dire una importante migrazione di pazienti ticinesi verso ospedali d’oltralpe, non c’è mai stato, e credo mai ci sarà, il ‘treno per Milano’, nonostante, ripeto, l’alta qualità della medicina lombarda. Tra l’altro, ne approfitto per sottolineare che oggi siamo il terzo cantone, dopo Ginevra e Berna, con meno pazienti che scelgono ospedali d’oltre Gottardo: poche migliaia all’anno, che in termini percentuali significa il 5% circa”.