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Politica e Potere
05.10.15 - 20:470
Aggiornamento: 19.06.18 - 15:41

La versione di Gysin: "Savoia è bravo a girare i fatti come vuole lui. Per tornare servono le condizioni. La partenza di Sergio non basta"

Dopo una giornata di silenzio l'ex deputata si esprime sulle dimissioni del coordinatore e sul futuro del partito dialogando con alcuni utenti di Facebook

BELLINZONA – In giornata si era limitata a una citazione di Jules Renard per commentare le dimissioni da coordinatore dei Verdi del suo avversario interno (e forse in assoluto) numero uno: Sergio Savoia. Aforisma sibillino che faceva il verso alle dichiarazioni con cui l'ormai ex presidente ecologista aveva motivato l'addio al timone del movimento. "L’uomo veramente libero è colui che rifiuta un invito a pranzo senza sentire il bisogno di inventare una scusa", ha scritto in mattinata sulla sua bacheca Facebook Greta Gysin riprendendo l'autore francese. Una stilettata che rispondeva a una dei passaggi chiave dell'intervista di Sergio Savoia a Liberatv in cui ha annunciato l'addio alla guida dei Verdi: "Vedo questo passaggio della mia vita come una grande opportunità: finalmente sarò libero e intendo approfittare a pieno di questa libertà". Poi più niente. Nessuna altra dichiarazione. In serata però, dialogando con alcuni utenti della sua bacheca, l'ex deputata ha detto la sua mettendo sul piatto diverse riflessioni. Innanzitutto sullo stato di salute del partito e sul futuro prossimo, riassunto in quattro punti, stimolati da una provocazione di un utente che ha scritto: " E vai: si torna costola del PS e Pro UE. Tutti contenti immagino". Questa la risposta di Gysin: "1- Non si può ridurre (sempre) tutto ai rapporti con l'UE. 2- la corrente euroscettica nei Verdi esiste da decenni, non nasce certo negli ultimi 6 anni (vedi ad es. posizione 1992 su votazione SEE). Altri invece sono stati molto a lungo europeisti convinti. 3- Parliamo poi di PS (così sviamo l'attenzione dal fatto che i problemi in realtà sono interni). Chi è che flirta con il PS per le comunali a Lugano? E chi voleva la congiunzione per le nazionali e si è visto come vittima del sistema quando la collaborazione è andata a ramengo? 4- In conclusione: con un partito lacerato e allo sbaraglio, a due settimane dalle elezioni, contento non lo può certo essere nessuno". Sempre sulla questione europea Gysin ha aggiunto: "Mi rifiuto di ridurre tutto a questo argomento sia per quanto riguarda i temi di cui dovrebbe occuparsi la politica (che sono molti, in parte anche più gravosi che non l'europa), che per quella che è l'analisi delle cause della lacerazione del partito". L'ex deputata non vuol ridurre tutto ai rapporti con l'Europa, pur non sottovalutando il problema. "I salari minimi – scrive a questo proposito - sono una risposta: un'idea partita dalla sottoscritta, ma di cui ora altri si prendono tutti i meriti. Non è importante, ma lo stesso fatico a capire come nella stessa intervista (quella di Savoia a Liberatv, ndr.) ci si possa vantare di aver vinto una battaglia che è stata lanciata e resa possibile da chi è "vigliacco" e manca di "spessore politico". Quindi la stoccata all'ex coordinatore, sempre sul tema delle posizioni euroscettiche del partito e alle lacerazioni interne che vi sono state nell'ultimo anno: "Savoia è molto bravo a girare i fatti come vuole lui: sul 9 febbraio nessuno gli ha mai detto di non uscire con la sua posizione. In compenso si pretendeva che chi era contrario se ne stesse quieto e muto. Chi ha osato esprimersi pubblicamente è stato punito in vari modi. Del 9 febbraio più che il contenuto ha disturbato lo stile e la spregiudicatezza". Quanto al futuro Gysin nicchia. "Dei Verdi del Ticino non sono più membra, l'unica carica che copro ancora è quella di capro espiatorio", scrive sarcastica. Per poi aggiungere: "Si fa in fretta a tornare membri (basta pagare 60.-), ma prima devono esserci le condizioni. Non basta la partenza di Sergio a crearle...". E chi le dice che andranno in ginocchio a chiederle di assumere la presidenza risponde: "Non penso proprio. Guarda chi è rimasto e capirai perché…". Con faccina che ride.
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