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Cronaca
17.09.23 - 09:090

De Raemy scrive ai fedeli: "Non si può più tollerare questa inaccettabile situazione"

L'amministrratore apostolico in una lettera parla di giorni di "commozione, rabbia e forse anche disperazione per l'immisurabile sofferenza di ogni persona vittima di abusi" e invita a un momento di preghiera comune a Giubiasco

LUGANO - Dopo una settimana decisamente difficile per la Chiesa ticinese e per i suoi fedeli, con le rivelazioni in merito ad abusi emerse dallo studio dell'Università di Zurigo e la notizia che la Diocesi di Lugano ha bruciato diversi documenti, monsignor Alain de Raemy, amministratore apostolico, scrive ai fedeli, parlando di come ha vissuto questi giorni, invitando a rivolgersi al Vangelo e programmando una serie di visite sul territorio.

“Sono stati giorni di commozione, di rabbia e forse anche di disperazione per l'immisurabile sofferenza di ogni persona vittima di abuso – bambini, giovani e adulti –, per i molti che sono stati manipolati e trascurati proprio dove avrebbero dovuto trovare rifugio e protezione, proprio dove avrebbero dovuto trovare il buon Samaritano...”, racconta in uno dei passaggi più significativi.

Cita Gesù che disse “tutto quello che avete fatto a uno solo di loro l'avete fatto a me” e in merito alla giustizia afferma che “certo, unico è il Giudice che tutto sa. Unico è il Signore che tutto può”. L'invito è a riscoprire il Vangelo: “Il terremoto delle rivelazioni di tante mancanze e abusi di potere nei confronti dei più piccoli, delle persone bisognose di cura, degli innocenti, ci invita a riscoprire radicalmente il Vangelo di Cristo. Sì, perché basterebbe ascoltare Cristo: ‘lo state facendo a me...!’. Peccato. Sì, peccato davvero!”.

De Raemy prosegue: "Signore, in ogni persona abusata ci sei tu! Signore, in ogni persona violentata e non ascoltata, ci sei tu! Giovedì 21 settembre alle 20 a Giubiasco ci troveremo per pregare assieme; siete tutti invitati a partecipare! Avremo nel cuore tutte le persone che in un qualche modo sono state vittime di violenza. Ci ascolteremo a vicenda. Ci esorteremo gli uni con gli altri affinché ciò non accada più. Perché ci sia totale trasparenza. Per una vera giustizia. Non si può più tollerare questa inaccettabile situazione! Oltre a questo, vi verrò a trovare in ogni vicariato nelle prossime settimane. Il vostro parroco vi trasmetterà il mio invito e vi fornirà presto tutte le informazioni opportune. In quell'occasione, potremmo condividere idee e confrontarci su questa tematica, per aiutarci a vicenda a cambiare le cose. Perché ogni persona che è stata vittima di abuso deve ricevere subito comprensione, aiuto, giustizia e riparazione”.

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