LUGANO - È un vescovo segnato dalla sofferenza quello che oggi si è presentato davanti ai giornalisti per ufficializzare quanto ormai tutti sapevano da qualche giorno. Valerio Lazzeri ha usato parole chiare, profondamente umane, per spiegare le ragioni che lo hanno spinto a dimettersi dalla carica di Vescovo di Lugano.
“Non è facile per me - ha esordito Lazzeri - prendere la parola stamattina. Sentimenti contrastanti assediano il mio cuore. Sono consapevole delle conseguenze rilevanti che la decisione da me presa avrà su molte persone. A tutti chiedo perdono”.
“Il Santo Padre - ha proseguito - ha accettato la mia rinuncia al governo pastorale alla Diocesi. Quasi 9 anni fa Francesco mi aveva affidato questo compito. Ho avuto momenti e incontri indimenticabili. Ho ricevuto in abbondanza. Ho sperimentato la misericordia del Signore. Di tutto questo rendo grazie”.
Ma con altrettanta sincerità, ha proseguito Monsignor Lazzeri, “devo dirvi che soprattutto negli ultimi due anni è andata crescendo dentro di me una fatica interiore, che mi ha tolto lo slancio di guidare la Chiesa di Lugano. Gli aspetti pubblici, istituzionali, di governo della Diocesi, di gestione finanziaria, sono diventati per me insostenibili, nonostante i collaboratori".
“Ho sempre fatto il possibile - ha concluso il vescovo dimissionario - per nono sottrarmi alle responsabilità, ma lo sforzo e la tensione mi hanno portato interiormente sempre più lontano da quello che sono. Ve lo dico a cuore aperto: non riesco più a immaginarmi nella posizione che ho ricoperto negli ultimi nove anni”.
Ora la guida della Diocesi passa nelle mani del vescovo ausiliare di Friburgo Alain de Raemy, presente alla conferenza stampa, che papa Francesco ha nominato amministratore apostolico ad interim, in attesa che venga scelto il successore di Valerio Lazzeri.