MELIDE - Come se non bastassero le preoccupazioni legate alla guerra tra Russia e Ucraina, e alle ricadute economiche sui costi dell’energia e dei beni di prima necessità, il weekend dei ticinesi è stato scosso da un’altra notizia angosciante. Secondo indiscrezioni giornalistiche, infatti, si prevede per l’autunno una maxi stangata sui premi di cassa malati, con un aumento dal 7 al 9%. Un rincaro ritenuto purtroppo credibile da diversi attori politici e sanitari e che riaprirà un aspro dibattito sul tema.
Una notizia ritenuta “frustrante” dal Direttore del DSS Raffaele De Rosa che, interpellato dalla Regione, è tornato a puntare il dito contro la scarsa trasparenza del sistema e contro le riserve delle casse malati: "Da almeno un paio d’anni come Cantoni riceviamo informazioni sempre meno dettagliate dall’Ufficio federale della sanità pubblica e dagli assicuratori in merito alla definizione dei premi. Le riserve poi, sono stratosferiche, complessivamente parliamo di dodici miliardi di franchi. Miliardi versati dagli assicurati. Se non usiamo le riserve in questo difficile periodo mi domando quando”
Le proposte per contenere la stangata si sprecano. Dal PS che chiede che nessuna economia domestica debba spendere più del 10% del proprio reddito disponibile per i premi, e nel caso questa percentuale venga superata, che siano Confederazione e Cantoni a coprire la differenza; a quella dell’ex capo ufficio dell’assicurazione malattia Bruno Cereghetti che propone, come soluzione d’emergenza, che la Confederazione ripristini un sussidio a monte direttamente agli assicuratori al fine di calmierare i premi di tutti gli assicurati.
Intanto se il costo della vita aumenta, di certo non aumentano i salari. Quelli ticinesi sono nettamente i più bassi della Svizzera, come certificato la scorsa settimana dall’Ufficio federale di statistica. Una dato che continua ad alimentare il dibattito politico. “Bisogna smettere di nascondere la testa nella sabbia. I nostri problemi hanno nomi precisi: economia a basso valore aggiunto, emigrazione giovanile, salari bassi. Dobbiamo impegnarci per avere (finalmente!) un piano di sviluppo economico serio, affinché i nostri giovani abbiano un futuro anche qui”, ha scritto l’economista Amalia Mirante. Ma quali sono le misure concrete che si possono mettere in atto?
E sarà proprio Amalia Mirante a dibattere di questi temi con l’ex segretario di Stato Mauro Dell’Ambrogio, nel corso della puntata di “Detto tra noi XL”, in onda questa sera su TeleTicino a partire dalle 19.30.
Ma Lugano sarà l’altra grande protagonista della trasmissione. Il progetto del Municipio “Lugano Plan B”, ha riacceso un duro dibattito sulle rive del Ceresio. Attraverso una partnership con l’azienda Tether, l’Esecutivo intende trasformare la Città in un centro di eccellenza europeo per la tecnologia blockchain e delle criptovalute. E la “Lugano capitale dei bitcoin”, come ha riassunto qualcuno in uno slogan, ha suscitato diverse critiche e perplessità da parte dell’area di centrosinistra. In particolare quella di esporsi in un settore tecnologico e finanziario, non privo di ombre sia dal profilo di reati come il riciclaggio sia da un punto di vista energetico.
Ma non è solo “Lugano Plan B” ad occupare l’agenda della politica luganese. Ci sono i grandi dossier aperti come quello dell’aeroporto e del nuovo Campo Marzio, le problematiche croniche sul centro città, le spine irrisolte dell’autogestione.
Michele Foletti ha accettato la sfida di un confronto “uno contro tutti” sui temi caldi della politica cittadina. Il sindaco di Lugano sarà quindi sottoposto a una raffica di domande da parte di quattro giornalisti.
Ad aprire il programma, infine, sarà come di consueto una conversazione informale con una personalità ticinese. Il protagonista di questa puntata è Giovanni Merlini, già presidente del PLR e Consigliere Nazionale.
Appuntamento dunque per questa sera alle 19.30 su TeleTicino.