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Cronaca
22.06.20 - 16:420
Aggiornamento: 24.06.20 - 09:49

Matrimoni gay e sperma alle coppie lesbiche, Don Feliciani favorevole a metà: "Meritano rispetto. La Chiesa deve chiedere scusa, ma..."

Il parroco di Chiasso sulla decisione del Consiglio Nazionale: "Il bambino che nasce non è un nostro prodotto, ma un dono..."

SVIZZERA – Il Consiglio Nazionale ha deciso settimana scorsa: anche le coppie dello stesso sesso devono avere diritto a un'unione matrimoniale. Approvando il progetto di legge "per un matrimonio civile per tutti" e accettando il ricorso alla procreazione medicalmente assistita per le coppie lesbiche, il Consiglio Nazionale avvicina la Svizzera a un primo passo storico. La modifica del Codice civile potrebbe essere sottoposta a referendum se dovesse venir adottata anche dal Consiglio degli Stati. 

Di questo delicato tema abbiamo parlato con il parroco di Chiasso Don Gianfranco Feliciani.

Il Consiglio Nazionale si è espresso in modo chiaro. Lei cosa pensa dell'apertura ai matrimoni per le coppie dello stesso sesso?

"Nessuno, e penso che sia chiaro, contesta il diritto di due persone omosessuali a volersi bene e unire le loro vite in un rapporto che dura tutta la vita. Spero, almeno, che nessuno lo metta in discussione. Personalmente, ho difeso le coppie gay e lesbiche anche dal pulpito. Quando c'è rispetto e fedeltà, un legame è sempre cosa buona e bella. Però, attenzione...".

A cosa?

"Bisogna distinguere. Non si possono chiamare cose diverse con lo stesso nome. L'amore omosessuale non è equiparabile all'amore etero. Sono entrambe forme di amore, ma molto diverse tra loro. E, di conseguenza, non possono avere riconoscimenti identici. È normale che loro chiedano di essere riconosciuti a pari livello. Sono stati discriminati e perseguitati per secoli anche dalla chiesa stessa. Le parole sono importanti e credo che il loro 'matrimonio' bisognerebbe chiamarlo 'patto', 'intesa' o, preferisco, partenariato. Sa con chi mi schiero?".

No, con chi?

"Con quei vescovi tedeschi cattolici che hanno chiesto di trovare una formula adeguata, una preghiera di benedizione per queste coppie che si presentano alla Chiesa. Meritano rispetto, ma con distinzione. Credo che come Chiesa cattolica abbiamo bisogno di chiedere perdono. C'è stata incomprensione e intolleranza nei confronti di queste persone in passato. Ma un po' tutti dobbiamo chiedere perdono. Ognuno deve fare la propria parte affinché non si passi da un rigorismo vecchio e severo a un razzismo umorale ugualmente dannoso. Il rispetto della persona umana merita una riflessione ponderata e profonda".

Don Feliciani, le coppie lesbiche dovrebbero poter accedere alla banca del seme. Lei di che parere è su questo tema? 

"Ci vuole una riflessione più approfondita. Il bambino che nasce non è un nostro prodotto che ordino al mercato, ma un dono. La vita è un mistero e non possiamo manipolarla. Il rischio è quello di passare da una chiusura totale del passato a un' apertura indiscriminata. Reputo che il bambino che nasce non sia una merce che si può ordinare...".

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