GANDRIA – Lo scorso mese di dicembre, commercianti e cittadini di Gandria avevano palesato la propria preoccupazione per l'ordinanza municipale che prevede l'eliminazione di una trentina di posteggi destinati ai visitatori. In seguito alla petizione "che richiede la sospensione dello spostamento a monte della barriera, con il dispositivo che lo accompagna", alcuni rappresentanti dei firmatari sono stati ricevuti dal Municipio, dove hanno potuto esporre "preoccupazioni, ma anche proposte concrete e strategiche". Il gruppo di firmatari ha avuto l'impressione di "essere stati ascoltati, ma...", si legge in una nota diffusa oggi.
Ma...una lettera inviata dal Municipio a tutti i fuochi del paese rimette tutto in gioco. Già, perché nella lettera viene annunciata "l'entrata in vigore del provvedimento, per due mesi di prova, a partire dal 2 marzo 2020". I firmatari della petizione ritengono che "il dispositivo implica criticità oggettive e inquietanti" che riportiamo di seguito.
E ancora: "Per il 2020 l'Ente Turistico del Luganese prevede una svolta, con l'apertura della galleria del Monte Ceneri e eventi di grande attrattiva. Ancor più quindi converrebbe propagare un'immagine di efficienza, apertura e accoglienza e agevolare l'accesso a uno dei siti di maggiore fascino, inserito nelle numerose proposte di Lugano Region. Introdurre invece motivi di dissuasione e scontento, rappresenta un rischio in clima di concorrenza internazionale e di effetti valanga per le critiche sui social media. Da due anni la popolazione e VivaGandria cercano di rendere attente le autorità sugli inconvenienti del dispositivo prospettato. E' vero che in precedenza gli stessi non avevano interposto ricorso, sottovalutando l'eventualità di una concretizzazione della proposta. Ci sono comunque anche occasioni in cui il buon senso potrebbe imporsi da sé".
"Perché due mesi di prova? Quali saranno le modalità di valutazione? Come reggeranno i commercianti le difficoltà nel mese di aprile, tradizionalmente tra i più proficui? Quale visione ha il Municipio di Lugano per il turismo e per Gandria? Quali altre competenze conviene mobilitare? Il destino di Gandria è ancora una volta in gioco?", sono le domande che si pongono i firmatari.