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Cronaca
26.04.18 - 10:170
Aggiornamento: 19.06.18 - 15:41

Razzismo sui campi da calcio regionali, parla il giocatore offeso: "Non si è trattato soltanto di un caso isolato alla fine della partita. Ho le spalle larghe, ma bisogna pensare anche alle persone più fragili. Certi episodi non vanno sminuiti"

Nato e cresciuto nel quartiere delle Semine, il centrocampista ci tiene a specificare che “a Malvaglia in tanti mi hanno chiesto scusa a nome di quelle poche persone. Nelle valli c’è gente buona, è giusto sottolinearlo"

BELLINZONA – Dopo le dichiarazioni dei presidenti di Blenio Calcio e Semine, tocca al diretto interessato raccontare la propria versione dei fatti sull’episodio di razzismo verificatosi lo scorso fine settimana durante l’incontro di Terza Lega tra le due squadre.

Se Bruno Guidotti – presidente da 32 anni dei bellinzonesi – ha fortemente condannato l’episodio, il primo tifoso del Blenio ha provato a stemperare la tensione affermando che “la vicenda è stata gonfiata perché durante la partita non si sono uditi cori a sfondo razzista”.

Parole che non combaciano con quanto raccontato dal tesserato del Semine, Jordan Morgantini, offeso – a detta del presidente del Blenio – “solo con il termine mandingo”.

“Non voglio alimentare le polemiche – racconta il 30enne a tio.ch –, ma solo sensibilizzare. Io ho le spalle larghe e certe cose mi scivolano addosso, ma bisogna pensare anche alle persone più fragili”.

Il centrocampista bianconero smentisce che si è trattato soltanto di un episodio isolato alla fine della partita. “Ho sentito insulti anche durante l'incontro, come “negro” o “mandingo”. Non mi dà fastidio, – chiarisce al portale – se un avversario mi rivolge insulti razzisti durante la partita. Quelli che giocano a calcio sanno che in campo si dicono cose che in realtà non si pensano. Però, il fatto che certe parole provengano dagli spalti mi fa pensare...”.

Nato e cresciuto nel quartiere delle Semine, il calciatore ci tiene a specificare che “a Malvaglia in tanti mi hanno chiesto scusa a nome di quelle poche persone. Nelle valli c’è gente buona, è giusto chiarirlo".

“Sui campi regionali – conclude Morgantini – non noto razzismo, la situazione è buona. Io so chi sono e da dove vengo, ma non tutti hanno la mia forza di carattere e questi episodi possono fare stare male una persona. È giusto che i fatti non vengano sminuiti”.
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