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Politica e Potere
09.06.24 - 15:360

L'UDC gongola sul Palazzo di giustizia: "I ticinesi sono stufi di una politica che scialacqua i soldi dei contribuenti"

Il commento del partito di Piero Marchesi: "Il Sì alle misure di compensazione IPCT purtroppo genererà sempre più una netta differenza tra chi lavora nello Stato – con i privilegi ad essi concessi – e chi nel privato"

BELLINZONA - Con soddisfazione l’UDC prende atto che i contribuenti ticinesi hanno, ancora una volta, confermato di non accettare ulteriori aggravi fiscali. Ora la politica, Consiglio di Stato in primis, deve finalmente giocare un ruolo attivo e procedere come già indicato in precedenza dal popolo ticinese, nel mettere in atto il Decreto Morisoli e incamminarci così verso il risanamento dei conti pubblici.

Con preoccupazione, invece, il partito osserva che i ticinesi hanno dato seguito, seppur con una minoranza risicatissima, alle misure di compensazione dell’IPCT in favore dei dipendenti pubblici, una scelta che l’UDC accetta, ma che avrà certamente delle conseguenze sulle tasche dei contribuenti.

Ricordiamo inoltre che se i cittadini hanno potuto esprimersi sulle misure di compensazione IPCT e sullo stanziamento del credito per l’acquisto e la ristrutturazione dello stabile ex Banca del Gottardo è grazie al referendum finanziario obbligatorio voluto fortemente da UDC, Lega e altri sostenitori politici. Il popolo ha dimostrato, in particolare con l’acquisto dello stabile EFG che il Parlamento aveva adottato una scelta sbagliata.

Il Sì alle misure di compensazione IPCT espresso dal popolo ticinese purtroppo genererà sempre più una netta differenza tra chi lavora nello Stato – con i privilegi ad essi concessi – e chi lavora nel privato. La forza messa in campo dai partiti PLR, Il Centro, il PS, Verdi e partiti minori di sinistra, assieme ai 17'000 affiliati, hanno in qualche modo contribuito a questo risultato. I partiti di Governo, esclusa la Lega, grazie a questo voto potranno così rimandare il risanamento dell’IPCT alla prossima generazione, scaricandole le loro palesi responsabilità di questo disastro. L’UDC è consapevole che la colpa della disastrosa situazione in cui versa l’IPCT, con una sottocopertura di circa 3 miliardi di franchi, non è imputabile agli affiliati – in particolare quelli più giovani – semmai alla politicizzazione della cassa da parte degli stessi partiti che si sono spesi per spennare nuovamente i ticinesi con un ulteriore contributo annuale.

L’UDC intende comunque approfondire il tema e valutare possibili soluzioni da proporre per risanare l’IPCT, non escludendo pure la rivalutazione dei cosiddetti diritti acquisiti di una generazione di Unione Democratica di centro Sezione Ticino pensionati pubblici che beneficia di prestazioni che ha solo in minima parte contribuito a pagare.

Con il Sì alla modifica della legge tributaria i ticinesi hanno fatto un passo importante per rendere il Ticino più competitivo e avvicinarlo così alla media degli altri Cantoni svizzeri. Grazie alla riforma, il nostro Cantone evita un aumento di 3 punti percentuali delle imposte per i propri cittadini ed è inoltre un passo avanti verso una maggiore attrattività dal punto di vista fiscale. La sinistra, così come le varie associazioni sindacali, che vorrebbero invece un Cantone ancora più tassaiolo e vessatorio, escono con le ossa rotte.

L’UDC si ritiene soddisfatta della bocciatura dello stanziamento di un credito di oltre 80 milioni di franchi per l’acquisto e la ristrutturazione dell’edificio ex Banca del Gottardo. I cittadini hanno rifiutato di sperperare denaro pubblico e questo spingerà il Governo a trovare un valore di acquisto più adeguato per la nuova sede logistica della Giustizia ticinese. La gestione del dossier si è rivelata da subito lacunosa e approssimativa, evidenziando ancora una volta l’attitudine dei partiti di Governo - questa volta ahimé inclusa la Lega – nello sperperare i soldi dei contribuenti anche quando vengono rubricati sotto la voce investimenti. L’UDC, con altri piccoli partiti, è stata capace di convincere i cittadini, che hanno confermato che sono stufi di una politica che scialacqua i soldi dei contribuenti con particolare facilità.

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