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Politica e Potere
19.01.23 - 08:310

Autogestione, Galeazzi: “Nessun centro sociale nell’area dell’ex macello”

Il municipale di Lugano: “Bisogna trovare una soluzione condivisa, ma il tema va affrontato anche in sede cantonale, magari considerando aree edilizie fuori dalla Città”

di Tiziano Galeazzi *

Mattinata assai movimentata ieri (mercoledì, ndr) dopo le dichiarazioni di Cristina Zanini Barzaghi a LaRegione in merito a un possibile ritorno dell'autogestione nell'ala del Ex Macello di Lugano prevista per il futuro progetto "Matrix". 

Che tipo di autogestione intendesse la collega non si sa di preciso, ma credo esprimesse una sua idea che da tempo caldeggia. Da parte mia, un pensiero puramente personale, anche in risposta ai molti cittadini che mi hanno contattato sbalorditi, credo ci possa stare. Ribdisco e sottolineo che si tratta di una mia considerazione personale e non per procura del Municipio cui appartengo e rispetto.

Vorrei ricordare che in quel luogo vi è un progetto (Matrix) che sta prendendo corpo, e non è prevista la collocazione di un centro sociale autogestito, né provvisorio né definitivo. Così volle il Consiglio comunale di allora, quindi ci si metta il cuore in pace.

Una soluzione al tema autogestione va trovata sicuramente, ma come ho già affermato diverse volte in passato, necessita di una visione ad ampio raggio che non riguardi solo la città di Lugano. Il tema, a mio parere, va affrontato anche nelle sedi cantonali.

Vi è una mozione dell'UDC (di cui sono il primo firmatario) che chiede d'essere evasa, prima dalla Commissione cantonale, in cui si trova, che potrebbe poi veder la luce anche in Parlamento per una sana e costruttiva discussione. Banco di prova anche per raccogliere le opinioni di tutti i partiti e non solo e sempre dei soliti tre: PS da una parte, UDC-Lega dall'altra.  

Di certo non è per schivare il problema, o per incapacità di gestirlo da parte di Lugano, ma potrebbe esserci una più ampia scelta di soluzioni edilizie anche fuori dal nostro Comune. Ovviamente queste soluzioni vanno discusse, condivise e protocollate anche in funzione di un usufrutto, di regole comportamentali e finanziarie (locazione o altro).

Non condanno l'autogestione come proposta giovanile alternativa (vi è anche in vigore una legge cantonale sui giovani) e l’ho sempre detto. Certamente non posso approvare un’autogestione che non rispetta le leggi, così come le proprietà private e pubbliche, o manifestazioni aggressive con atti di vandalismo.  

I cittadini seguono correttamente le regole che la società richiede, non vedo quindi perché non lo possano fare anche gli autogestiti, dando un'immagine di maturità e consapevolezza che possa sfociare in un'apertura al dialogo per trovare soluzioni. Non credo ci voglia tanto a capire che con le buone maniere si può ottenere di più che con la forza. Magari qualcuno ha interessi a forzare sempre la mano per non ottenere un obiettivo condiviso, ma così non potrà andare avanti all'infinito. La popolazione deve affrontare problemi di ben maggiore entità (caro vita, tasse, casse malati e affitti) e a questi bisogna dedicare priorità con tutte le nostre forze. Cerchiamo quindi di non sciupare tempo e di trovare soluzioni condivisibili al più presto.

 
* Municipale di Lugano e Granconsigliere UDC

 
 
 
 
 

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