Sul settimanale del PLR è apparso stamane un articolo in cui, commentando la condanna subita dalla deputata PS in primo grado, si affermava i che “chiunque avesse un minimo di senso dello Stato e di rispetto per le istituzioni capirebbe la necessità di dimettersi immediatamente”.
"Ma la signora in questione (con l'appoggio del suo partito) - si legge ancora su OL - se ne fa un baffo e, con la scusa che le azioni illegali da lei compiute sarebbero state commesse per spirito umanitario, dichiara di voler rimanere aggrappata al suo "cadreghino" con le unghie e coi denti. E questo benché in precedenza avesse lei stessa dichiarato che in caso di condanna si sarebbe subito dimessa. Assicurazioni analoghe erano date anche dal presidente del suo partito."
E nel pomeriggio, tramite Facebook, è arrivata la replica di Bosia Mirra: “Qualcuno spieghi a Farinelli e a Opinione Liberale che in Svizzera i gradi di giudizio sono tre. E non stiano a scaldarsi tanto: in troppi si affannano a darmi consigli, perlopiù non richiesti, su cosa dovrei o non dovrei fare. Sappiano lor signori che di coscienza ne ho una sola e a quella sola rispondo”.
“Si preoccupino piuttosto - la chiosa della deputata - del riciclaggio di denaro sporco, delle infiltrazioni della camorra, del dumping salariale di stato e non, delle aziende che approfittano degli sgravi fiscali e poi quando esauriti delocalizzano lasciando un territorio devastato da capannoni industriali”.