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Politica e Potere
22.08.17 - 13:540
Aggiornamento: 19.06.18 - 15:41

Salario minimo, Verdi e UNIA tracciano il confine e avvisano il Governo: "Sotto i 21 franchi non si scende! Altrimenti si tornerà a votare"

Presa di posizione congiunta degli ecologisti e del sindacato: " In Ticino non vi è più posto per chi specula sull’offerta di lavoratori d’oltre forntiera assunti a salari lombardi e non c’è più spazio per la bulimia di traffico e l’invasione di capannoni"

BELLINZONA - "Salario minimo, sotto i 21 franchi non si scende!". è il messaggio lanciato oggi dai Verdi e da Unia, uniti e concordi nell’affermare che il Governo deve decidere uno stipendio di base che permetta ai residenti di vivere sul nostro territorio senza dover ricorrere agli aiuti sociali.

 

"Il Consiglio di Stato - si legge in una nota congiunta delle due organizzazioni - si determinerà a breve sull’importo del salario minimo da inserire nella legge di applicazione dell’iniziativa dei Verdi del Ticino. Alla luce della recente sentenza del Tribunale Federale relativa all’introduzione del salario minimo a Neuchâtel, il margine di manovra di governo e parlamento appare quanto mai ristretto. Scendere sotto l’importo previsto nell’ambito delle prestazioni complementari significa condannare molti salariati residenti alla povertà, ciò che secondo l’Alta corte federale è assocultamente da evitare".

 

"Secondo i calcoli emersi dal tavolo tecnico di lavoro sull’iniziativa - scrivono ancora Verdi e UNIA - tale salario minimo si attesta per il Ticino a 20,34 franchi orari, a cui si devono aggiungere un indennizzo orario di 50 centesimi quali spese professionali per il conseguimento del reddito. Il salario minimo si attesta quindi a circa 21.- orari, per far sì che i lavoratori residenti possano effettivamente risiedere e vivere con i propri mezzi sul nostro territorio e per evitare il ricorso alle prestazioni sociali. Si tratta di un salario sociale, che copre il fabbisogno minimo, e quindi non viola la libertà economica e rientra perfettamente, secondo quanto stabilito dal TF, nelle competenze dei cantoni".

 

"Nel caso in cui la legge di applicazione non fosse conforme alle aspettative degli iniziativisti - termina la nota - vi è da prevedere una nuova chiamata alle urne per la popolazione ticinese che saprà certamente ribadire a governo e parlamento quale tipo di mercato del lavoro si aspetta dalla politica. L’applicazione del salario minimo cantonale permetterà di ridare una dimensione umana, socialmente e ambientalmente sostenibile dell’economia ticinese. In Ticino non vi è più posto per chi specula sull’offerta di lavoratori d’oltre forntiera assunti a salari lombardi e non c’è più spazio per la bulimia di traffico e l’invasione di capannoni".

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