Cattaneo torna alla carica: "Via i politici dai CdA delle aziende statali". E punge la Lega

BELLINZONA - Fuori i politici, tutti, dai Consigli d'Amministrazione degli Enti statali e parastatali. Rocco Cattaneo torna alla carica su un suo vecchio pallino. A dare lo spunto al presidente liberale radicale è la vicenda delle fatturazioni fantasma da parte del viceprimario di chirurgia dell'ospedale La Carità di Locarno. "Indubbiamente - spiega Cattaneo in una lunga intervista rilasciata al Corriere del Ticino - c'è il caso dell’EOC e il fatto che con la proposta di nuova legge sull’Azienda elettrica ticinese è già un colpo in canna. Il momento è propizio per cercare di risolvere delle situazioni che non reggono e che il cittadino non ignora". Il presidente del PLR propone dunque il suo modello di governance: "Non c’è nulla da inventare. Vedrei bene il modello federale adottato per Posta e Ferrovie. Il Consiglio di amministrazione (nominato dal Consiglio federale), riceve dei mandati strategici dallo stesso Governo, poi, anno dopo anno, valuta il raggiungimento o meno degli stessi. E, sulla base dell’evoluzione, si corregge la rotta. Tutto ciò presuppone che il Governo disponga di nuove forme di reporting e controlling come prevede il progetto di legge dell’AET". L'obbiettivo di Cattaneo, come detto, è chiarissimo: "Fuori i politici dai CdA, siano essi Consiglieri di Stato o Gran Consiglieri. Non è possibile - aggiunge con una nota polemica - che i due leghisti nel CdA dell’EOC (Attilio Bignasca e Daniele Caverzasio, ndr.) siano anche in Gestione a vagliare i conti della stessa Azienda. Questa situazione è incompatibile. Oggi noi non abbiamo più granconsiglieri nell’EOC e quando si è trattato di sostituire Ignazio Cassis avevamo proposto Luigi Mariani che politico non è". E per concretizzare le intenzioni, come si legge a margine dell'intervista rilasciata dal presidente al CdT, il PLR sta valutando la possibilità di presentare un’iniziativa per raggiungere l'obbiettivo.