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Cronaca
25.01.24 - 11:520

"Non abbiamo detto a Sinisa che stava morendo"

A un anno dalla scomparsa, la moglie di Mihaijlovic racconta la lunga battaglia contro la leucemia dell'ex allenatore e giocatore: "Le ultime parole che gli ho detto sono state...""

ROMA - "Non abbiamo detto a Sinisa che stava morendo". A poco più di un anno dalla morte di Mihaijlovic, stroncato dalla leucemia, la moglie Arianna è tornata a parlare di lui in una lunga intervista tv concessa a Verissimo. Un racconto dove la compagna di una vita, ha rivelato le molte sofferenze vissute affrontate durante la lunga battaglia contro la malattia. 

Una malattia in cui i primi sintomi sono apparsi durante una vacanza in Sardegna: “Io mi ero accorta della sua stanchezza, si addormentava spesso dopo pranzo, cosa che non faceva mai”. Dopo ulteriori segnali Sinisa si è sottoposto a degli accertamenti: “La cosa che mi fa più male è che avevano sospettato la leucemia” racconta la vedova, “però lui doveva aspettare gli esiti degli esami e non ha detto nulla a nessuno per due giorni. L’idea che lui stesse in una camera per due giorni senza condividere questa sofferenza mi ha fatto stare male. Quando mi ha telefonato io ho pensato a qualche offerta di lavoro all’estero. Lui bruscamente mi ha chiamato e ha detto ‘Amore ho la leucemia’”.

Comincia la partita per la vita: "La prima volta - racconta Arianna - eravamo molto forti perché veramente pensavamo di vincerla. Dopo due anni e mezzo ha avuto la ricaduta ed io sono crollata perché ho avuto paura veramente di perderlo. Lì ho capito che la situazione era grave. Lui ha subìto un secondo trapianto tostissimo. I quattro anni precedenti alla morte sono stati devastanti. Io vedevo nei suoi occhi il terrore. Devo riprendermi ancora da questi momenti perché sono stati molto forti”.

L’ultima speranza per Mihajlovic era una cura sperimentale a Bergamo che però non dà esiti positivi. Ma la famiglia decide di tenere all'oscuro Mijhailovic sul fatto che la sua ultima e più importante partita, non potrà essere vinta:  “I medici mi hanno convocata per dirmi che non c’era più nulla da fare. Poi mi sono confrontata con loro e abbiamo deciso di non dirglielo: abbiamo vissuto l’ultimo mese sapendo che lui sarebbe morto. Ma Sinisa era all’oscuro di tutto. Fino agli ultimi giorni correva, non pensava di morire. Fingere è stato molto doloroso”.

Molto commovente il passaggio dell'intervista in cui Arianna, svela le ultime parole dette al marito: “Lui respirava a fatica, io gli ho preso la mano e ho detto ‘Amore non ti preoccupare ci penso io ai ragazzi, vai’, appena ho pronunciato queste parole è morto, ha fatto l’ultimo respiro. È stato bruttissimo ma abbiamo sentito intorno a lui una forza enorme”.

L'anno trascorso senza Sinisa, è stato inevitabilmente durissimo per Arianna: "Inizialmente non riuscivo a prendere coscienza di quel che mi era successo, quindi i primi mesi ero veramente scioccata e non riuscivo a fare nulla. Piano piano, con l’aiuto di un professionista sto cercando di elaborare il lutto. l mio analista mi ha detto: ‘Arianna hai due possibilità: o vivere o morire’. Io ho scelto di vivere, l’ho fatto per i miei figli e per onorare la memoria di Sinisa”.

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