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Cronaca
05.04.22 - 08:520

Abuso di gruppo su una coetanea, in tre a processo: chiesti fino a nove anni di carcere

I fatti risalgono al settembre scorso e sono partiti da Piazza Castello, dove la ragazza stava aspettando il bus per tornare a casa

LUGANO – Nove anni di detenzione. È la richiesta di pena che la procuratrice pubblica Petra Canonica Alexakis ha chiesto nei confronti di uno dei tre giovani italiani (tra i 20 e i 21 anni), comparsi ieri a processo alle Assise criminali di Lugano per violenza carnale a danni di una coetanea dopo una serata in discoteca. Per gli altri due è stata chiesta una pena di 6 anni e rispettivamente 7 anni. Per tutti il trio è, invece, stata chiesta l'espulsione della Svizzera.

I fatti risalgono alle prime ore di una domenica di settembre del 2021. I tre giovani bevono all'eccesso spendendo tremila franchi in Dom Perignon. L'alba da incubo della 20enne inizia verso le 6:00, quando – sola ad aspettare il bus in Piazza Castello – riconosce uno dei tre. I due già si conoscevano, più o meno. Lui aveva partecipato a un programma televisivo. Scatta un bacio e subito il ragazzo prova ad allungare le mani nelle parti intime. Immediata la richiesta della ragazza di fermarsi.

Nel flirt viene coinvolto un altro componente del gruppo, su invito del primo. Un bacio, anche in questo caso. Poi l'invito nell'appartamento dei tre. Invito che la giovane accetta perché affascinata dal giovane. Mai e poi mai, però, avrebbe pensato a cosa le stesse per accadere. Il primo ragazzo e la giovane finiscono in camera senza vestiti. L'inizio dell'incubo. Lui comincia a schiaffeggiare sul volto la ragazza, incurante delle lamentele di lei. Nella stanza entra anche l'altro ragazzo che ha baciato e poi il terzo. Con tutti e tre c'è un rapporto. “Avevo paura e non riuscivo a reagire”, spiega in aula la ragazza. Il ragazzo verso cui provava attrazione si spinge oltre filmando le scene. Ma non è finita qui.

Un paio d'ore dopo, la ragazza cerca di andare a casa. Ma il primo ragazzo glielo impedisce e si consuma un ultimo rapporto. Lei – si ricostruisce in aula – si reca all'ospedale il giorno dopo la violenza. Racconta di essere stata violentata per strada. Poi crolla e svela tutto.

Accuse che il trio respinge. “Lei non ha mai detto di non volere un rapporto. Sì, abbiamo sbagliato circostanza, ma essere accusati di violenza....”. Frottole, secondo l'accusa. “Lo dicono perché sanno di aver combinato qualcosa di brutto”, afferma Canonica Alexakis.

Un paio d'ore dopo, la ragazza cerca di andare a casa. Ma il primo ragazzo glielo impedisce e si consuma un ultimo rapporto. Lei – si ricostruisce in aula – si reca all'ospedale il giorno dopo la violenza. Racconta di essere stata violentata per strada. Le riscontrano una lacerazione alla vagina ed ecchimosi sul fondoschiena.

Accuse –quelle formulate – che il trio respinge. “Lei non ha mai detto di non volere un rapporto. Sì, abbiamo sbagliato circostanza, ma essere accusati di violenza....”. Frottole, secondo l'accusa. “Lo dicono perché sanno di aver combinato qualcosa di brutto”, afferma Canonica Alexakis.

La difesa dei tre giovani sarà ascoltata oggi in aula, mentre la sentenza definitiva è attesa nei prossimi giorni. 

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