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Cronaca
24.01.22 - 11:110

Falsi poliziotti in azione in Ticino. I consigli per evitare la truffa

La Polizia segnala il ritorno dei falsi poliziotti .Rispetto al passato, le modalità appaiono tuttavia maggiormente articolate

BELLINZONA – La Polizia cantonale comunica che "in questi giorni sono giunte più segnalazioni che indicano una recrudescenza di contatti telefonici truffaldini. Si fa dunque nuovamente appello alla popolazione, in particolare ai familiari e a coloro che assistono o sono di riferimento a persone anziane, per sensibilizzarle sui pericoli di questo genere di truffe".

Il modus operandi ricalca quello evidenziato a più riprese in passato: nel compimento della truffa la vittima viene contattata telefonicamente da una persona che cerca di carpire abilmente informazioni riguardanti la sua sfera privata così da convincerla a cedere e a consegnare ingenti somme. Rispetto al passato, le modalità appaiono tuttavia maggiormente articolate. Due le tipologie di inganno messe in atto.

1. Negli ultimi casi segnalati, gli autori del raggiro (spacciandosi per agenti di polizia) chiedono insistentemente un'importante somma di denaro a copertura delle spese per la cauzione di un congiunto, responsabile di un grave incidente della circolazione. Facendo leva sullo scarso tempo a disposizione (poche ore) per evitare la carcerazione, spronano la vittima a immediatamente effettuare il prelevamento (diverse decine di migliaia di franchi che una terza persona passerà poi a ritirare). Si precisa che le telefonate giungono principalmente su telefoni fissi e, laddove è presente un display sull'apparecchio, il numero chiamante appare come "sconosciuto".

Da notare poi che, agendo dall’estero e nell’intento di rendere difficile la loro identificazione, i malviventi tendono ad avvalersi di persone residenti o attive in Ticino (spesso autisti o conducenti di taxi) che con un pretesto e in cambio di un compenso, vengono incaricate di andare a ritirare al domicilio della vittima il pacchetto contenente il denaro da trasportare oltre i confini nazionali. Chi si presta a questo genere di attività si rende così perseguibile penalmente. Circostanza, quest’ultima, dimostrata anche da quanto avvenuto nei giorni scorsi. Nell’ambito di una serie di accertamenti che ha portato a sventare un raggiro, sono infatti stati intercettati  in Germania con la fattiva collaborazione delle autorità tedesche due uomini e una donna che stavano viaggiando con circa 40 mila franchi consegnati nelle ore precedenti da un’anziana del Mendrisiotto.

2. Vi è poi un secondo genere di raggiro, più elaborato nei tempi di esecuzione. Presentandosi sempre come membri delle forze di polizia, i malviventi millantano una serie di problematiche di sicurezza nel sistema bancario della persona presa di mira. Giocando abilmente sulla paura instillata e attraverso numerose telefonate finalizzate a carpire la fiducia della vittima, la convincono a recarsi in banca per prelevare tutti i risparmi. Dopodiché la spingono a nascondere momentaneamente quanto raccolto all'esterno dell'abitazione per metterlo al sicuro.

Nottetempo i truffatori fanno così capolino e i risparmi si volatilizzano. In quest’ultimo caso, la chiamata non proviene da un numero sconosciuto ma da un’utenza che sembra essere ricollegabile alle forze dell'ordine. Per dare consistenza all’inganno, gli autori si avvalgono infatti di un sistema che permette di camuffare il proprio numero; simulandone uno ricollegabile in qualche modo alla polizia (ad esempio +41 91 117 117).

Ribadiamo i consigli per non incappare in questo genere di truffe:

• Siate sempre diffidenti quando ricevete chiamate con richieste di denaro.

• Non citate mai il nome dei vostri parenti al telefono. Specificate che in casi d'emergenza dovete dapprima consultarvi con qualcun altro e interrompete subito la conversazione telefonica. Poi contattate un parente che conoscete bene e di cui vi fidate e con lui/lei verificate le informazioni.

• Non consegnate mai denaro o oggetti di valore a sconosciuti.

• Non date a nessuno informazioni sui vostri averi, né su quelli che tenete in casa né su quelli che avete in banca.

• Se una chiamata vi sembra sospetta, informate subito la polizia, telefonando al 117 (numero d'emergenza).

• Informate i vostri parenti e conoscenti e sensibilizzateli dell'esistenza di questo tipo di truffa".

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