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Cronaca
25.06.18 - 16:110
Aggiornamento: 16:28

"Ecco la lobby dei parzialmente svizzeri", Lorenzo Quadri attacca Ignazio Cassis. "Se già i consiglieri federali ricorrono a ditte italiane, cosa deve fare un cittadino comune? Che razza di esempio si sta dando?"

Dopo le critiche del consigliere nazionale Marco Chiesa, il ministro degli esteri è stato attaccato via Facebook anche dal deputato leghista. "Il PLR vuole la devastante libera circolazione delle persone per approfittarsene"

MONTAGNOLA – Non accenna a placarsi la polemica attorno al consigliere federale Ignazio Cassis, bersagliato dalle critiche per aver affidato la ristrutturazione della sua abitazione di Montagnola a un'azienda italiana, multata per dumping salariale.

Dopo le critiche del consigliere nazionale Marco Chiesa di ieri, oggi è il turno di un altro consigliere nazionale prendere posizione riguardo al comportamento di Cassis. Lorenzo Quadri ha infatti criticato duramente "il buon Cassis" con un lungo post su Facebook.

"Certo – scrive Quadri – che se anche i consiglieri federali "ticinesi" chiamano le ditte italiane, siamo a posto. Bell'esempio di sostengo all’economia locale!".

"Chiaro, chi, come il "buon Cassis" fino a 10 minuti prima dell'elezione in Consiglio federale aveva due passaporti, potrebbe avere qualche problema, volendo applicare il principio del "prima i nostri", nel capire chi sono i suoi".

Il deputato leghista continua ponendosi delle domande. "Se già i Consiglieri federali – scrive – per risparmiare le loro ville ricorrono a ditte italiane – e non certo perché devono risparmiare – cosa deve fare il comune cittadino con la propria casetta? Che razza di esempio si sta dando?".

"Cassis – attacca Quadri – di fatto incita i ticinesi a chiamare i padroncini. E poi vorrebbe anche smantellare le già misere misure accompagnatorie alla libera circolazione delle persone, nella consueta orgia calabraghista davanti ai balivi di Bruxelles. Misure accompagnatorie volte ad evitare che accada proprio quello che è successo nel cantiere della sua villa".

"C'è da sperare che da chi rappresenta gli artigiani e le imprese ticinesi giunga una chiara protesta nei confronti di simili aberrazioni. E non ci si nasconda dietro la fregnaccia che non si sono trovate ditte ticinesi (o per lo meno svizzere) idonee, e blablabla. Il mandato ai progettisti doveva essere chiaro: nessuna ditta d'oltreconfine!".

Secondo il consigliere nazionale, "il PLR vuole la devastante libera circolazione delle persone e pure lo sconcio accordo quadro istituzionale con l’UE per approfittarsene".

"Se poi si pensa – conclude lo scritto di Lorenzo Quadri – che il ministro degli esteri, proprio mentre diventava di pubblico dominio l'imbarazzante (eufemismo) vicenda della ditta italiana che eseguiva i lavori nella sua villa sfruttando gli operai, ha avuto pure la bella idea di sostenere il gesto dell'aquila dei due calciatori kosovari... ecco la lobby dei "parzialmente svizzeri".
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