Appaltopoli a Locarno: i giorni di passione di Speziali e la difficile ricerca della verità

LOCARNO - La definisce una settimana di passione, quella appena trascorsa dal sindaco Carla Speziali. E la prossima potrebbe ulteriormente aumentare la pressione per il sindaco di Locarno. Lo sostiene il Caffé che questa mattina ha fatto il punto della vicenda legata agli appalti e alla relativa inchiesta della magistratura. Al centro dello scandalo, scrive domenicale, c'è l'ormai "celebre" verbale del 14 febbraio 2012. Un verbale su cui pesa il sospetto di falso e per il quale la magistratura, che da alcuni giorni ha aperto un'inchiesta condotta dal Procuratore Generale John Noseda, ha interrogato nei giorni scorsi l'ex municipale PLR Diego Erba e quello ancora in carica del PPD Paolo Caroni. Entrambi, sebbene con sfumature differenti, precisa il Caffé, hanno detto di non ricordare alcuna discussione, a differenza di quanto riportato nel verbale, su una lettera di risposta alle lamentele di Pulimania. Ovvero, l'impresa locarnese che da tempo si lamentava perché i lavori di pulizia degli stabili comunali e dei gabinetti pubblici non venivano messi a concorso. Come è noto Carla Speziali ritiene invece di essere certa che il Municipio abbia discusso della vicenda quel 14 febbraio e, come ha esternato pubblicamente, è indignata per i sospetti avanzati sul suo conto: ritiene di aver agito nella massima correttezza. Ma il domenicale, nella sua ricostruzione, pone un'altra domanda importante: si potrà mai stabilire con certezza la verità? Non è affatto detto, stando alle indiscrezioni raccolte nelle ultime da Palazzo di giustizia. Sembrerebbe, annota il Caffé, che il responsabile informatico dell'amministrazione comunale abbia detto a verbale dell'impossibilità di verificare con certezza come, quando e quante volte il file di quel verbale municipale sia stato aperto e chiuso. Un accertamento che anche, secondo quanto si sostiene in Procura, non è affatto facile. Ecco quindi che, in assenza di un indizio così importante, le testimonianze sino ad ora rese potrebbero non essere sufficienti.