BELLINZONA – Ancora una settimana con misure più restrittive rispetto al resto della Svizzera, chiedendo di nuovo la finestra di crisi. È la mossa del Ticino, che ha inviato oggi un’ulteriore richiesta di finestra di crisi al Consiglio Federale.
Lo riporta la RSI, che spiega come al contrario delle altre volte però il dibattito in seno a politica, padronato e sindacati sia stato acceso.
Ad ogni modo, si richiedono dei piccoli allenamenti, come la possibilità per le industrie di aumentare dal 50 al 60% la quota di personale impiegato e di aumentare a 15 le persone che possono essere presenti contemporaneamente sui cantieri.
UNIA non ha firmato la missiva ma ne ha inviata una sua dove chiede di mantenere in vigore le misure di questa settimana e spiega i motivi.
Domani il Consiglio Federale si riunirà e deciderà, in seguito probabilmente ci saranno novità anche da parte ticinese.