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Scuola e Lavoro
04.05.20 - 16:260
Aggiornamento: 05.05.20 - 10:58

Il CISA che non si è mai fermato

Il direttore Domenico Lucchini: "Docenti e allievi che si stanno ben adeguando alle nuove funzionalità e ai ritmi dettati dalla situazione"

“Cari studenti, Cari docenti, Cari soci, vi scrivo all’indomani di un simbolico giorno, l’anniversario della Liberazione e della Resistenza. Per noi tutti non ancora liberazione dal virus, ennesimo giorno di resilienza, ma spartiacque, dalla chiusura della nostra scuola, guado della nostra prima quarantena in vista della seconda e della riapertura della nostra sede a Locarno prevista per l’8 giugno”. Inizia così la lettera che Domenico Lucchini, direttore del CISA, la Scuola specializzata superiore per il cinema e la televisione, ai propri allievi, una cinquantina in totale, solitamente ospitati al Palacinema di Locarno. Una scuola che, precisa subito Lucchini, “non si è mai fermata. I nostri valenti collaboratori dello staff della didattica coadiuvati dal Cisalab hanno messo a punto efficaci sistemi di e-learning, acquisito licenze, stabilito criteri di valutazione, dotato di mezzi chi non ne era in possesso, adeguato piani di studio e tempi di lavoro e calendari, per rendere il più possibili efficaci ai fini dell’insegnamento, questi giorni di confinamento di allievi e docenti”. E il tutto funziona? “Docenti e allievi che si stanno ben adeguando alle nuove funzionalità e ai ritmi dettati dalla situazione a cui credo di poter affermare stiamo ponendo buon rimedio perdendo il meno possibile il passo e le acquisizioni necessarie, anche in assenza di alcune pratiche, per un buon e proficuo apprendimento”.

E come si prepara la scuola a distanza? “Io stesso” confida di Direttore “mi reco tutti i giorni in ufficio presso un semideserto Palacinema per far fronte alle questioni burocratiche, amministrative e di governance che comunque sottendono al buon funzionamento dell’istituto scolastico ma per pensare anche al suo futuro (per esempio a dei percorsi di master o alla meno futuribile sala di post-produzione suono che con ogni probabilità, anche grazie alla consulenza dell’ingegnere del suono François Musy sarà approntata per l’inizio del prossimo anno scolastico!). Ogni settimana poi si coordinano le riunioni di direzione per capire come procedere, come perfezionare, come organizzare le classi, gli insegnamenti, le consegne, le valutazioni e le scadenze (comprese quelle dei nuovi iscritti che con la responsabile della didattica stiamo esaminando online uno dopo l’altro)”.

Nella sua lettera agli studenti Domenico Lucchini affronta poi il prossimo futuro. “Ora, da una settimana circa, è stato stabilito l’orizzonte temporale, l’8 giugno appunto, per la riapertura delle nostre tipologie di scuola. Noi delle Scuole Specializzate Superiori a differenza delle Università, saremo sul campo. Anche perché questo ritorno alla frequenza ci dovrebbe consentire (il condizionale è d’obbligo poiché le decisioni finali saranno prese da Confederazione e Cantone dopo un monitoraggio della pandemia a partire dall’11 maggio giorno della riapertura delle scuole dell’obbligo) di portare a buon fine tutti i lavori di diploma sia del biennio che dell’anno di post-diploma, permettendoci di cimentarci nei lavori pratici di realizzazione e post-produzione dei film”.

E questo senza dimenticare le valutazioni delle produzioni, naturalmente. “Per dare un po’ più di respiro e dare un po’ più di agio alle produzioni” spiego Domenico Lucchini “abbiamo chiesto al DECS (Cantone) e alla SEFRI (Confederazioni) una proroga delle date d’esame finali procrastinandole di una decina di giorni rispetto alla norma”. Produzione audiovisiva che, in questi tempi di norme igieniche accresciute non può certo stare fermo. Proprio per questo, precisa il Direttore ai suoi studenti, “in queste settimane sarà quindi opportuno, con l’accompagnamento dei docenti, preparare ulteriormente e adeguare i progetti di film (in particolare riadattando le sceneggiature) in corso,  in funzione anche delle regole di distanziazione e evidentemente d’igiene che saranno di sicuro ancora in auge e soprattutto delle regole che la filiera cinematografica (svizzera e ticinese) sta studiando per la ripresa dell’attività. I paesi scandinavi, che sono i primi ad aver ripreso anche le attività scolastiche, si sono già date delle regole (per altro molto restrittive) in proposito. Noi stiamo capendo, in contatto con le associazioni dei produttori e registi nonché i sindacati dell’audiovisivo, quali saranno quelle invalse sul nostro territorio (o per esempio in Italia per quanto riguarda il film da girarsi in Sardegna)”.

E per finire la speranza: “colgo l’occasione” conclude infatti Lucchini “per ringraziarvi tutti per la vostra disponibilità e resilienza e l’attaccamento che dimostrate con la vostra dedizione e concentrazione alla scuola. In questo momento di pessimismo cosmico è a mio avviso necessario rimanere fiduciosi e ottimisti e magari anche consci di poter apprendere qualcosa di nuovo circa il nostro vivere e la nostra esistenza”. Qualcosa di nuovo da poi raccontare nei film di diploma, al cinema, alla televisione.

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