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Oltre l'Economia
13.06.18 - 18:330
Aggiornamento: 19.06.18 - 15:41

Il vademecum per investire in Cina: i settori da privilegiare sono e-commerce, industria delle macchine e assistenza sanitaria. Ma attenzione ai pagamenti a 92 giorni e al debito pubblico

La Camera di Commercio ha organizzato una giornata in cui si è parlato del Paese Asiatico. Non è più sinonimo di produzione a basso costo. Importante richiedere informazioni alle aziende locali. Per chi fosse interessato a scoprire questo mondo più da vicino, si parte...

LUGANO - Con un 1,4 miliardi di abitanti è uno dei mercati più interessanti e in piena espansione anche per le aziende elvetiche. È quanto emerso dall’evento-Paese organizzato dalla Cc-Ti giovedì 7 giugno al LAC di Lugano. Un centinaio di persone hanno seguito con interesse i diversi interventi che si sono focalizzati sulle informazioni pratiche per accedere al mercato cinese.

L’attenzione verso la Cina è palpabile ed è stata sottolineata anche da Valentina Rossi, Responsabile del Servizio Export Cc-Ti, che ha esordito evidenziando come l’interesse della Cc-Ti verso la Cina è triplice: dopo aver seguito da vicino l’introduzione dell’accordo di libero scambio nel 2014, la Cc-Ti offre ai suoi associati – tramite questa conferenza – ulteriori informazioni per sondare concretamente il mercato ed è pronta ad offrire alle aziende una missione economica a Shenzhen, la capitale tecnologica cinese, nel mese di novembre. Inoltre, a settembre verrà proposto anche un seminario di business etiquette con suggerimenti ad hoc su come affrontare il mercato asiatico.

Strette relazioni tra la Svizzera, Lugano e la grande Cina
Da molti anni ormai la Città di Lugano può vantare strette relazioni con diverse città cinesi ed il sindaco di Lugano, nel suo saluto di apertura alla conferenza della Cc-Ti, ha sottolineato che negli anni sono stati stretti interessanti legami anche con aziende. Molto attiva anche la presenza luganese su suolo cinese in occasione di passate missioni nonché, grazie alla collaborazione con la Cc-Ti, al viaggio di novembre a Shenzhen, come gli ha fatto eco nel corso della conferenza Alex Chung, delegato per gli affari asiatici della Città di Lugano.

Tra sfide e ottimismo
Bisogna essere ottimisti, ha affermato Damian Künzi, del Dipartimento International Wealth Management di Credit Suisse. Molti sono infatti gli aspetti positivi della situazione macroeconomica cinese: dalla “reflazione” – ossia una nuova moderata inflazione che segue a una fase di deflazione e che si accompagna solitamente a una ripresa economica – al riequilibrio dell’economia, alla ripresa del mercato immobiliare. Rimangono però ancora alcune sfide come il problema del debito pubblico, i dati demografici con un invecchiamo della popolazione e – ancora più imminente – la controversia commerciale di cui la Cina è protagonista.

Interessanti opportunità con alcuni rischi
Quali sono i megatrends, le opportunità e le sfide del mercato cinese? Secondo la consulente di S-GE, Mingya YE dello Swiss Business Hub in Cina, il dragone asiatico non è più sinonimo di produzione a basso costo e la classe media è in aumento. Le sfide per gli imprenditori svizzeri sono sicuramente quelle di affacciarsi ad un mercato estremamente vasto e a differenze culturali in ambito business da tenere bene a mente. Ma dove investire? L’e-commerce, l’industria delle macchine e l’assistenza sanitaria ad una popolazione con una speranza di vita in crescita sono i settori su cui focalizzarsi.

E quali sono i rischi nel fare business con i cinesi? Marco Arrighini, Senior Sales Manager e Emanuele Mastrogiacomo, Senior Risk Underwriter di Euler Hermes Switzerland hanno proposto una sintetica panoramica indicando come la media dei pagamenti delle aziende sia di 92 giorni – un numero differenziato a seconda dei settori – e che situa la Cina al secondo posto dei Paesi che tendono a dilungare le fatture. Daniela Tontini, Business Development Manager, e Emanuela Falcone, marketing coordinator di CRIF, hanno inoltre evidenziato come grazie alla loro forte presenza sul territorio, possono vantare un legame direttore con l’economia locale. Il mercato è molto vasto e risulta estremamente importante richiedere informazioni sulle aziende locali.

Infine, non poteva mancare la testimonianza aziendale per conoscere l’esperienza diretta in Cina. È intervenuto Mirko Audemars, direttore generale di Audemars SA, un’azienda con 125 anni di storia attiva sul mercato asiatico dal 1983. Anche Audemars ha ribadito l’importanza di conoscere la cultura cinese per non incorrere in fraintendimenti. L’esempio del coltellino svizzero è lampante: un regalo probabilmente apprezzato, ma che viene interpretato come il taglio di una relazione. Meglio quindi puntare sul numero 8 che porta fortuna.

Pronti a partire?
La Cc-Ti organizza, con il supporto della Camera Generale di Commercio di Shenzhen e in collaborazione con S-GE, una missione a Shenzhen dal 16 al 20 novembre 2018. Il programma si focalizzerà sulla città di Shenzhen e prevederà anche una parte facoltativa, con uno spostamento a Shanghai (20.11-23.11.2018).

Il viaggio in breve
A fine ottobre 2017 la Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Canton Ticino (Cc-Ti) ha ricevuto una delegazione della città di Shenzhen, con a capo il Presidente della Federazione per l’industria e il commercio, nonché Presidente della Camera generale di commercio di Shenzhen. Quest’ultima è l’unica Camera di commercio in Cina suddivisa in due rami: un ramo imprenditoriale (quindi privato) e un ramo statale (in rappresentanza del Partito). Gli scambi durante l’incontro sono stati altamente proficui e concreti. La Cc-Ti ha quindi deciso di sfruttare le ottime sinergie che si sono create durante la visita della delegazione cinese organizzando una missione a Shenzhen dal 16 al 20 novembre 2018. Il programma si focalizzerà sulla città di Shenzhen e prevedrà anche una parte facoltativa, con uno spostamento a Shanghai (20.11-23.11.2018). Si tratterà di una missione multisettoriale, con un programma adattato e personalizzato a seconda della tipologia e delle aspettative delle aziende partecipanti. Un particolare accento verrà messo sui settori della moda, orologeria, IT, wellness e salute. Ma la missione è aperta a tutte le aziende, provenienti da qualsiasi settore.

In linea generale, il programma prevede:
• incontro con la Camera di commercio di Shenzhen (introduzione all’economia locale e alla politica di investimenti)
• incontri B2B con potenziali partner locali, accuratamente selezionati dalla Camera di commercio di Shenzhen
• visita alla “CHINA HI-TECH FAIR”, la più importante fiera cinese in ambito hi-tech
• visita alla famosa azienda HUAWEI
• incontro con il Console Svizzero per la Cina del Sud e con imprenditori svizzeri già attivi nella regione

Per chi fosse interessato, sarà possibile prolungare il viaggio e trascorrere alcuni giorni a Shanghai, con la possibilità di avere degli incontri B2B organizzati da Switzerland Global Enterprise
La Cc-Ti si incarica di organizzare la missione dalla A alla Z (voli, hotel, visto, pasti, spostamenti interni, incontri…). Per le condizioni amministrative di partecipazione, contattare direttamente Chiara Crivelli, Head of the International Desk Cc-Ti, crivelli@cc-ti.ch.

Shenzhen, una metropoli dalla crescita inarrestabile
Uno dei primi collegamenti che si tende a fare con la Cina e l’IT è probabilmente il nome dell’azienda HUAWEI. Non a caso quest’azienda famosa a livello internazionale, fondata nel 1987, ha il quartier generale nella città di Shenzhen. Negli ultimi anni questa città del sud della Cina si è focalizzata nello sviluppo del settore tecnologico. E questo è divenuto uno dei suoi più importanti punti di forza, oltre al fatto di far parte della “Greater Bay Area (GBA)” che comprende le città di Guangzhou, Hong Kong e Macau. Area che sta infatti diventando a tutti gli effetti una potenza economica a livello mondiale.
Da piccolo villaggio di pescatori nel 1980, Shenzhen si è trasformata in un centro hi-tech e casa per 12 milioni di abitanti. La crescita inarrestabile di questa città trova le radici sicuramente anche nel fatto che alla fine degli anni ’80 fu creata proprio a Shenzhen la prima zona economica speciale (Zes) della Cina al fine di attrarre investimenti esteri. Alla fine del 2017 erano registrate più di 3 milioni di aziende, ovvero un’impresa ogni 4 abitanti. In termini nominali Shenzhen ha raddoppiato la sua produzione economica in solo 6 anni. Nel 2011 il suo PIL nominale era infatti di 1,1 trilioni di yuan. Nel 2017 la città ha marcato una pietra miliare dal punto di vista economico, il suo PIL nominale ha sorpassato i 2 trilioni di yuan, con una crescita del 8.8%, andando addirittura a superare la crescita di Hong Kong e Singapore.  Secondo il South China Morning Post (15.01.2018), oltre il 40% della produzione proviene da attività “innovative” come internet, biotecnologie e telecomunicazioni. Interessante sottolineare che la Cina ha preso molto seriamente la transizione verso la tecnologia verde e Shenzhen è stata scelta nel 2009 come città pilota per la conversione ai veicoli elettrici e oggi circolano 16’359 autobus dotati di batteria. I taxi? 17mila, di cui il 63% a elettricità.




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