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foto: TiPress/Alessandro Crinari
Quarto Potere
26.01.18 - 07:210
Aggiornamento: 19.06.18 - 15:41

Il sondaggio della SSR seppellisce "No Billag". L'iniziativa che chiede di abolire il canone respinta dal 60% dei votanti, dato che in Ticino sale al 65%. Solo tra gli UDC la maggioranza è favorevole. Ma anche il 51% dei giovani dice no ai finanziamenti p

Tramontano le speranze per l’iniziativa "No Billag", che secondo il sondaggio pubblicato oggi dalla SSR verrebbe bocciata con il 60% dei voti. L’inchiesta sul voto del 4 marzo, che conferma le recenti previsioni, è stata realizzata dall'istituto gfs.bern per conto della SSR

BERNA – Tramontano le speranze per l’iniziativa "No Billag", che secondo il sondaggio pubblicato oggi dalla SSR verrebbe bocciata con il 60% dei voti. L’inchiesta sul voto del 4 marzo, che conferma le recenti previsioni, è stata realizzata dall'istituto gfs.bern per conto della SSR.

L'indagine è stata effettuata tra l'8 e il 18 gennaio interrogando 1201 aventi diritto di voto. Il 53% di loro ha dichiarato che andrà a votare, dato che però scende al 32% nella Svizzera italiana. Il margine di errore statistico è di 2,9 punti percentuali.

L'iniziativa popolare per l'abolizione del canone radiotelevisivo sarebbe respinta da sei persone su dieci, mentre il 38% ha intenzione di appoggiarla. Soltanto il 2% afferma di essere al momento indeciso. Secondo gli autori, l'opinione che si è formata nei riguardi del testo è nell'insieme negativa e le possibilità di un'inversione di tendenza nelle prossime settimane sono limitate.
Solo fra i militanti e i simpatizzanti dell'UDC l’iniziativa ottiene più consensi: il 66% di loro è infatti assolutamente o piuttosto a favore. Netta invece l'opposizione della sinistra: l'88% degli elettori dei Verdi è contrario, così come il 79% di quelli del Partito socialista. Tra chi vota PPD, la quota di "no" è del 73%, percentuale che scende al 68% fra i simpatizzanti del PLR.

Confrontando le differenti realtà regionali, emerge che la bocciatura più ferma a "No Billag" arriva dalla Romandia (67%) e dalla Svizzera italiana (65%), mentre tra gli Svizzeri tedeschi (57%) c’è maggiore incertezza.

I giovani fra i 18 e i 30 anni sono più inclini ad abolire il canone (51%), mentre i più anziani non ne vogliono sapere. Non vi è invece frattura tra le classi più agiate e quelle più a basso reddito: entrambe simpatizzano per l'iniziativa.

Per quel che concerne le motivazioni, due argomentazioni spiccano nel campo del "sì". Il 58% ritiene che il canone sia una nota dolente e che siano necessarie misure di risparmio in seno alla SSR.

Sul versante opposto, il 67% teme un'eccessiva dipendenza dai finanziatori privati, il 66% è dell'idea che solo la forma di pagamento attuale garantisca un'offerta di qualità simile in tutte le lingue, il 65% vuole evitare un deterioramento del panorama mediatico e il 60% è preoccupato dalla possibile fine del servizio pubblico così come dalla scomparsa di numerose radio e tv.

In generale, il punto di vista secondo cui la SSR sia troppo grande e debba eseguire dei tagli è l'argomento più usato per giustificare il sostegno a "No Billag" e la paura di un abbassamento del livello è quello più solido contro il testo.

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