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TiPress/Pablo Gianinazzi
Politica e Potere
13.10.22 - 11:180

Gobbi e l’asse Lega-UDC: “Discussioni in famiglia, esigenze e aspirazioni discordanti. Ma la concorrenza non va temuta”

Il Consigliere di Stato leghista: “Per rafforzare il centrodestra l’intesa con i democentristi è la soluzione migliore”. Tra i due fronti c’è fermento e una bozza d’accordo elettorale, ma ci sono ancora alcuni nodi da sciogliere…

BELLINZONA - Lega e UDC correranno insieme per le elezioni cantonali, e poi eventualmente per le federali? Le trattative tra i due partiti sono in corso da tempo, ma il matrimonio s'ha da fare oppure no? Di certo l’UDC metterà in lista Piero Marchesi, una candidatura forte che punta in modo evidente a un seggio in particolare, quello di Claudio Zali, che ne è perfettamente consapevole. 

Ma cosa sta succedendo sull’asse Lega-Udc? “Ciò che succede in ogni famiglia quando si devono prendere decisioni”, ha affermato il Consigliere di Stato Norman Gobbi intervistato dal Corriere del Ticino, senza negare qualche tensione interna. “Non dico decisioni importanti, ma buone decisioni. Ci si deve confrontare sulla scorta di esigenze e aspirazioni anche discordanti, per trovare – appunto – una buona decisione per continuare a garantire un’adeguata rappresentanza istituzionale del centrodestra ticinese”.

Secondo Gobbi, rafforzare il centrodestra è la soluzione migliore per i ticinesi: “Se vogliamo guardare al futuro con ottimismo, in un contesto difficile, si passa dall’alleanza con l’UDC. E che l’UDC abbia idee chiare è solo un vantaggio, sia per la nostra democrazia sia per un’eventuale intesa di destra”.

Nel centrodestra ticinese c’è fermento e una bozza d’accordo elettorale sull’asse Lega-UDC, che stenta a decollare anche perché contraddistinto da clausole che animano i fronti. La prima è la corsa agli Stati: La Lega non intende rinunciare già ora a una sua candidatura al Consiglio degli Stati nell’autunno del 2023. Alla Camera dei Cantoni oggi c’è il presidente dell’UDC Marco Chiesa. Ma la bozza d’intesa dice che se uno dei due consiglieri di Stato uscenti non venisse rieletto, potrebbe candidarsi per il seggio agli Stati. Un’altra clausola che prevede che il gruppo UDC in Gran Consiglio non possa opporsi ai progetti presentati dai consiglieri di Stato della Lega. In sostanza, “in casa sarà proibito giocare a fare l’opposizione”.


Che quella di Marchesi non sia una candidatura di facciata e che in via Monte Boglia non si è sicuri di riconfermare i due seggi lo evidenzia la richiesta leghista di inserire nella lista per il Consiglio degli Stati (dove ora siede Marco Chiesa) chi sarà escluso tra Zali e Gobbi. E l'UDC tentenna. "Sappiamo che alle federali i leghisti sono più tiepidi nel recarsi alle urne. Trattandosi di una traccia, vanno ipotizzate tutte le opzioni e possibili scenari, perché come detto in precedenza l’obiettivo dell’accordo è garantire un’adeguata rappresentanza del centrodestra ticinese e nessuno deve sentirsi bistrattato". Ma Gobbi non vede il collega Zali nervoso, nonostante le dichiarazioni rivolte a Marchesi. "Sono convinto che alla fine ne usciremo bene tutti: uscenti e non", è la sicurezza di Gobbi. 

A decidere la posizione leghista sulla lista unica di centrodestra sarà l'Assemblea della Lega il 23 ottobre.

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