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Politica e Potere
15.05.22 - 15:000
Aggiornamento: 15:52

L'UDC: "La politica della paura della sinistra non ha sortito l'effetto sperato"

Il partito garantisce il suo impegno per ottenere i risultati del decreto, "la parità senza riversamenti di spesa ai Comuni, senza tagliare i sussidi ai meno abbienti e senza aumento di tasse e imposte"

BELLINZONA - L'UDC esulta per il sì al decreto Morisoli. Da tempo spesso gli oggetti democentristi alle urne vincono e il partito si rallegra, pronto a impegnarsi affinchè il decreto raggiunga i suoi obiettivi.

"L’UDC si rallegra che il popolo abbia confermato la decisione del Parlamento cantonale, volta ad avere delle finanze sane, con l’obiettivo di raggiungere il pareggio economico entro un termine ben stabilito: il 2025. È almeno la quinta volta consecutiva che i cittadini votanti approvano temi proposti e/o sostenuti dall’UDC (No alla Scuola che verrà, civica, sussidiarietà ed estensione dei diritti popolari), a dimostrazione che su temi mirati la ragione e il buonsenso fanno più presa sul popolo che non le «fake news» della strategia psico-terroristica della sinistra", si legge nella nota

C'è orgoglio: "L’UDC è fiera che il decreto legislativo accettato dal popolo sia scaturito da una proposta del suo capogruppo in Gran Consiglio, Sergio Morisoli e che, seppure con alcune modifiche, sia riuscito a creare in Parlamento un fronte borghese compatto, composto da UDC, PLR e Lega. Peccato che il gruppo PPD, oramai da tempo a guida sindacalista che lo avvicina sempre più alla sinistra, abbia deciso di schierarsi con quest’ultima", commenta il partito.

E sulla sinistra, essa "si è opposta al decreto paventando tagli draconiani nella spesa pubblica. Questa strategia della paura non ha sortito l’effetto sperato sui contribuenti ticinesi, i quali hanno confermato due cose: che vogliono un Cantone con finanze sane e che non ne vogliono saper di ulteriori aggravi fiscali. Perché questa era la nemmeno tanto celata alternativa degli oppositori: aumento delle imposte e crescita incontrollata del debito pubblico, che sarebbe gravata sulle prossime generazioni. Ma, fortunatamente, ha vinto il buonsenso".

L’UDC "garantisce ora il suo impegno affinché il decreto raggiunga i suoi obiettivi: ottenere il pareggio del conto economico entro il 2025 senza riversamenti di spesa ai Comuni, senza tagliare i sussidi ai meno abbienti e, soprattutto, senza aumento di tasse e imposte. L’UDC continua nella sua politica a favore dei contribuenti e delle PMI".

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