BERNA - Tre no e un sì. Sono i risultati definitivi scaturiti dalle urne in questa giornata elettorale. La Svizzera vota come il Ticino. Bocciate l'iniziativa per impedire la sperimentazione animale, l'abolizione della tassa di bollo e al pacchetto di sostegno per i media.
Passa il divieto di pubblicizzare tabacco di fronte a fanciulli e giovanissimi
Alla fine, con il 56,6% dei sì e 15 cantoni a favore, è stato deciso che non si potrà più fare pubblicità a tabacco (e sigarette elettroniche) nella stampa, sui manifesti, su Internet, nei cinema,
nei chioschi o in occasione di manifestazioni".
L'intento era quello di proteggere i giovani, non esponendoli a messaggi relativi al fumo, in realtà dannoso per la salute. Per il Governo federale, che comunque riconosce il bisogno di porre attenzione ai ragazzi sul tema, era qualcosa di eccessivo.
Il Ticino ha deciso di ascoltare Berna e col 57,85 ha detto s' alla misura.
Dello stesso avviso la Svizzera, che vota contro il parere del suo Governo.
No al divieto alla sperimentazione animale
Sarà ancora possibile fare esperimenti sugli animali e importare prodotti sperimentati su di essi. Lo hanno deciso il 79,1% dei votanti e tutti i 20 cantoni, bocciando sonoramente l'iniziativa volta a inserire un divieto.
Chi l'aveva proposta sosteneva come non fosse corretto utilizzare esseri viventi non in grado di esprimere la propria opinione per degli esperimenti. Il Consiglio federale aveva fatto notare come un sì avrebbe messo in difficoltà la ricerca e la possibilità di avere a disposizione diverse terapie mediche.
In Ticino la percentuale dei contrari è stata meno schiacciante rispetto alla Svizzera, seppur netta: 68,5%. Il Governo è stato quindi ascoltato.
Resta la tassa di bollo
Gli svizzeri hanno deciso di non abolire la tassa di emissione. Si tratta dell'opinione del popolo svizzero, che ha detto no con il 62,75 dei votanti contrari. Un solo cantone, ovvero Zurigo, approva invece la misura.
Lo scopo del Governo era abolire la tassa in questione, permettendo alle aziende di poter acquisire nuovo capitale proprio senza essere tassate. Nonostante la perdita economica di 250 milioni, veniva ritenuta una misura sostenibile, in grado per contro di rendere avvantaggiare imprese e posti di lavoro. Per i contrari, invece, andava solo a favore delle multinazionali.
Il Ticino ha scelto di dire no, con il 54,6% dei votanti che si sono espressi,
Sia la Svizzera che il nostro Cantone smentiscono dunque clamorosamente il Consiglio Federale.
Nessun pacchetto per i media
La Svizzera boccia anche una serie di misure a favore dei media. A dire no il 54,6% dei votanti e 16,5 cantoni (favorevoli quelli dell'est e Uri).
La misura doveva servire a sostenere un settore in difficoltà, per difendere il pluralismo e la democrazia diretta, oltre che a scongiurare la scomparsa di testate. Per i contrari, era un modo dello Stato di controllare i media e a beneficiare degli aiuti sarebbero stati i grandi gruppi editoriali.
Il Ticino ha dato ragione a questi ultimi, dicendo no al pacchetto col 52,8% dei votanti che si è definito contrario.
Anche la Svizzera va contro all'opinione del Governo, bocciando la misura col 54,6% dei pareri.