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Politica e Potere
17.09.21 - 09:560

L'affare Berset scuote Palazzo Federale. Ha usato risorse statali per dirimere una questione privata?

Una donna aveva ricattato il Ministro: voleva 100mila franchi per non divulgare documenti su una loro relazione extraconiugale. Lo accusava di averla fatta abortire. Fu arrestata con l'ausilio di corpi speciali e si arrivò a un accordo privato

BERNA - Alain Berset al centro delle polemiche, questa volta non a causa delle discusse misure anti Covid, bensì per aver "abusato di funzionari federali e aver sperperato il denaro dei contribuenti" per regolare affari privati.

Così scrive la Weltwoche, sollevando un polverone. Il giornale sarebbe venuto in possesso di documenti che definisce esplosivi. La vicenda riguarda la relazione di Berset con una donna più giovane di lui di una quindicina d'anni e risale al 2019.

I due hanno avuto una storia, si parla anche di un aborto, richiesto da Berset. La protagonista è una giovane artista, I due avevano usato, sostiene lei, più volte le auto federali per dei viaggi.

La signora minacciava di rendere pubblici i documenti che provavano la loro relazione, comprese delle foto. Aveva richiesto 100mila franchi. Desiderava contattare la moglie, millantando di rendere noto che gli affari della coniuge del Ministro erano gestiti da una segretaria finanziaria dello stato. 

Il Ministro apparentemente aveva ceduto e aveva concordato una data e un luogo dove consegnare i soldi. Ma invece dei promessi 100mila franchi, la donna ha trovato la Polizia, che l'ha arrestata. Gli agenti erano sette e addirittura era stato impiegato un corpo chiamato Tigris, usata in caso di crimini gravi e aumentato rischio di violenza. Erano stati sequestrati telefoni, computer e documenti, dopo una perquisizione nell'abitazione della donna, madre di un bimbo che all'epoca aveva quattro anni. Berset si era rivolto a uno psichiatra e aveva ottenuto una dichiarazione secondo cui la donna sarebbe stata affetta da schizofrenia acuta, con diagnosi a distanza.

Durante l'interrogatorio, la signora aveva smentito quanto detto: non era stato Berset a farle pressione affinchè abortisse, lei gli aveva solo chiesto di pagare i costi dell'operazione. Avrebbe potuto tenere il bambino ma non sarebbe stato piacevole per lui, aveva sostenuto la donna. I soldi sarebbero solo serviti per pagare, appunto, l'aborto.

Si era arrivati, a un accordo tra lei e il Consigliere Federale, che indicava come l'artista non avrebbe potuto divulgare alcun documento, pena il pagamento di 20mila franchi. In cambio del silenzio il Consigliere Federale non avrebbe chiesto un risarcimento. 

Ma adesso sarebbe decisa a parlare. Lei come detto è un'artista e quando aveva cominciato a rendere pubblico quanto accaduto, nel 2019, le sarebbe stato detto che in caso di condanna la sua carriera sarebbe terminata. A quanto pare, vorrebbe scrivere un libro, ma non avrebbe ancora trovato un editore. La relazione, secondo la Weltowoche, sarebbe durata anni, non uno solo come sostiene il Ministro. 

Le accuse per Berset sono di aver usato delle risorse statali, come persone e tempo, per dirimere una sua questione privata, oltre all'uso delle auto del Consiglio Federale.

Ed ora qualche deputato vuol capire che cosa sta succedendo. 

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