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Politica e Potere
13.06.21 - 19:050

L'MPS: "Vinta lo stesso una battaglia soli contro tutti. E il PS..."

"Le critiche mosse smentiscono l'atteggiamento del Parlamento. Il Partito Socialista ha favorito i partiti borghesi"

TICINO – Il Movimento per il socialismo (MPS) ha "preso atto del risultato della votazione odierna sulla Legge sui salari e la previdenza professionale dei Consiglieri di Stato contro la quale ha lanciato il referendum alla base della votazione.
I dati indicano la vittoria della casta e dei partiti che la compongono: ma non vi sono dubbi che si tratti, politicamente parlando, di una chiara affermazione politica dell’MPS che ha condotto, ancora una volta, una battaglia solo contro tutti".

"Infatti, il risultato della votazione (il No ha raggiunto ben il 48%) conferma come le critiche mosse dall’MPS a questo progetto di legge abbiano una loro profonda validità e smentiscono l’atteggiamento del Parlamento cantonale che, con spirito assolutamente acritico nei confronti delle pressioni e del volere del Consiglio di Stato, aveva approvato con voto praticamente unanime la legge (solo i deputati e le deputate dell’MPS si erano opposti). Ci pare di poter affermare che su questo risultato abbia pesato la consapevolezza da parte della popolazione del difficile momento che stiamo vivendo, in particolare dal punto di vista sociale, a causa della crisi da tempo già in atto, accelerata e approfondita dalla pandemia: e delle prospettive economiche e sociali che non sembrano per nulla incoraggianti".

E ancora: "In questo contesto, ad esempio, molti hanno visto il proprio reddito da lavoro diminuire, praticamente nessuno ha avuto diritto ad aumenti salariali e questa situazione rischia di perdurare: non può quindi che sorprendere (negativamente) il fatto che gli unici a cui sarà garantito (grazie a questa nuova legge) un cospicuo aumento salariale (il 13% pari a oltre 33'000 franchi annui) saranno i consiglieri di Stato. Visto l’esito della votazione si pone il problema della correttezza dell’informazione, di come cioè la mancanza di informazioni corrette e complete da parte del governo abbia potuto influenzare in modo decisivo il risultato. Già nei giorni scorsi l’MPS ha attirato l’attenzione del governo sulla mancanza di informazioni fondamentali (come, ad esempio, il fatto che già dal 2015 il principio della sottomissione dei consiglieri di Stato alla cassa pensione era stato approvato e messo in pratica attraverso un contributo del 9%) non erano presenti sulla documentazione ufficiale inviata agli elettori e alle elettrici":

A questo, sempre dal punto di vista dell’informazione," va anche aggiunta l’assoluta insufficienza copertura da parte della RSI (la televisione ha dedicato un dibattito di 12 minuti alla questione), in particolare tenendo conto che il tema in discussione (la previdenza professionale) è per natura complesso e avrebbe quindi necessitato uno sforzo informativo ben più importante. Infine, l’MPS non può non prendere atto, con rammarico, che la politica perseguita dal PS (e dai suoi satelliti) abbia ancora una volta favorito i partiti borghesi e i suoi progetti. Chi predica la cosiddetta unità della sinistra, in molti momenti importanti si schiera a favore delle politiche dei partiti borghesi, contribuendo in modo decisivo alla sconfitta di proposte e posizioni di sinistra. Così è stato, ad esempio, con la votazione sull’iniziativa contro il dumping salariale (che ha visto vincere, grazie al voto del PS, il controprogetto), così è stato sul referendum contro la riforma fiscale cantonale (dove il sostegno di una parte del PS ha contribuito alla sconfitta per poche decine di voti del referendum).

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