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19.11.19 - 09:210
Aggiornamento: 20.11.19 - 10:16

Bertini duro: "Il PLR non sa parlare al popolo: è paternalistico"

Il vicesindaco di Lugano dopo la storica sconfitta nella corsa agli Stati si sfoga: "Sono stato messo da parte dai vertici del partito"

LUGANO - “Negli ultimi tre anni sono stato messo da parte dai vertici del partito”. Michele Bertini si sfoga all’indomani della storica sconfitta del PLR che, per la prima volta, ha perso il seggio al Consiglio degli Stati. Il vicesindaco di Lugano, intervistato dal Corriere del Ticino, analizza il tonfo liberale radicale con una ricognizione a tutto campo. 

“L’amarezza - afferma - è grande. Merlini era un ottimo candidato per qualità, valori, temi, esperienza e metodo. Probabilmente oggi gli elettori premiano altri profili e soprattutto la capacità di affrontare i temi sentiti dalla popolazione. Da un lato la gente ha scelto chi cavalca la chiusura della Svizzera, il grande discorso dei frontalieri o ancora il tema degli stranieri: l’UDC. Dall’altro ha convogliato voti verso chi parla di salario minimo e cassa malati: il PS. Noi, invece, siamo rimasti fermi al palo con temi che, a conti fatti, non hanno pagato. Ma i temi bisogna saperli identificare. In generale, vedo un PLR che non sa parlare alla popolazione. Non possiamo far finta di nulla e ignorare le preoccupazioni dei cittadini”.

L’analisi di Bertini al CdT prosegue senza sconti: “C’è un sentimento paternalistico a mio modo di vedere sbagliato. Non bisogna alimentare le paure della gente, ma non bisogna neppure ignorarle. L’alleanza con il PPD? Deve essere consolidata con una collaborazione sui temi. Ci siamo messi insieme un po’ all’improvviso. Senza una visione comune della società. Se un discorso di convergenza al centro andrà ancora fatto, bisognerà prima guadagnare fiducia reciproca e dare soluzioni agli elettori sulle grandi questioni che interessano il Ticino e la Svizzera”.

Bertini, infine, non manca di togliersi qualche sassolino dalla scarpa anche sul lato personale: “Negli ultimi tre anni, per ragioni che non mi spiego, sono stato messo da parte dai vertici del partito. Ho dunque ricalibrato la mia vita tenendo l’impegno politico a Lugano. Impegno che intendo proseguire anche nella prossima legislatura se gli elettori lo vorranno. Io la mia parte per il PLR la sto facendo”

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