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Politica e Potere
16.05.19 - 18:070
Aggiornamento: 19:25

Semafori sì, semafori no. Storni: "Informazioni e dati farlocchi precludono qualsiasi credibilità al progetto". Pellanda: "Sull'efficacia della misura non ci sono dubbi"

Il Gran Consigliere socialista e l'ex deputato PLR a confronto sul tema in votazione nel weekend riguardante il credito per le opere di semaforizzazione sulla tratta Cadenazzo-Quartino

TICINO – Pochi giorni e la popolazione ticinese è chiamata alle urne per esprimersi, tra le altre, anche sul credito per le opere di semaforizzazione sulla tratta stradale Cadenazzo-Quartino. Di seguito vi proponiamo due opinioni contrastanti, quella sfavorevole del deputato PS Bruno Storni e quella e pro-semafori dell’ex deputato PLR Giorgio Pellanda.

Di Bruno Storni

Dopo le megaballe contenute nel Messaggio da 3.3 mio per demolire tre rotonde e posare semafori sul Piano nel quale pur avendo a disposizione dati del traffico reali esponevano proiezioni false e gonfiavano l’aumento traffico al +2.8 % per anno quando in realtà prendendo tutto il periodo è dello 0.28% e negli ultimi anni è perfino in diminuzione, adesso si raccontano frottole anche in TV vedi Falò di giovedì dove ci raccontano che la popolazione nel comparto sarebbe aumentata del 40% e i posti di lavoro del 60% dal 2010 al 2015. Secondo i dati aggiornati che abbiamo (annuari statistici 2012 2019) è meno della metà e oltretutto su 7 anni.

Che poi, sempre a Falò, il progettista parta della situazione 1980 con rotonde ripresa da altri che ora parlano di rotonde trentenni, quando la prima rotonda è stata costruita nel 1995 e l’ultima nel 2008 è l’ennesima fandonia passata in TV (senza alcuna verifica). Sempre in TV si racconta che le 6 rotonde sarebbero costate più o meno come il credito su cui votiamo cioè 3.3 mio: di fatto solo le correzioni alle rotonde di Quartino e Cadenazzo del 2010 sono costate 2.6 mio (messaggio 6312). In totale il costo della costruzione delle 6 rotonde è sicuramente più vicino ai 10 mio che ai 3 mio, e adesso ne demoliscono 3 tra le quali l’ultima costruita nel 2008 !! Quanto costino le rotonde in Ticino lo si può leggere nella tabella 781 59 del Consuntivo Cantonale.

Tre nuovi esempi della lunga serie di informazioni e dati farlocchi che precludono qualsiasi credibilità al progetto “semafori al posto di rotonde” da 3.3 mio che tra l’altro neanche il progettista ha mai realizzato non per nulla quando deve commentare i miracolosi risultati della sua simulazione passa al condizionale (Modem RSI).

L’incomprensibile e controverso progetto di semaforizzazione che preoccupa non poco chi dovrà ancora transitare su quella strada, in particolare automobilisti del Locarnese che hanno firmato massicciamente il referendum, doveva assolutamente essere giustificato con informazioni corrette, verificate e complete per garantire che le colonne non aumenteranno come tutti temono, e non con quanto ci è stato proprinato.

Un invito quindi a votare No a questi semafori ora assurdamente definiti “fluidificatori” (gli unici semafori che fluidificano il traffico sono quelli che lampeggiano come dimostrato ancora recentemente alle 5 Vie a Locarno).

*Di Giorgio Pellanda

Come primo firmatario della mozione a favore del credito governativo che ha raccolto l’adesione della maggioranza qualificata del Gran Consiglio per l’introduzione dell’onda verde fra Quartino e Cadenazzo, mi rivolgo alla solidarietà dei ticinesi a beneficio dei 28 mila automobilisti giornalieri che percorrono questo congestionato tratto di strada: in particolare  lavoratori pendolari e turisti.

Sull’efficacia della misura proposta dal Dipartimento del Territorio proprio non ho dubbi, tuttavia non voglio ribadire quanto si è già detto e scritto a favore di un intervento temporaneo indispensabile  in attesa del collegamento veloce A2 – A 13 per il quale dovremo attendere ancora almeno 15 anni.

Se verrà bocciato il credito, rimarrà lo staus quo con rotonde inadeguate perché concepite per il traffico di fine anni ’90; conseguentemente continueremo a perdere tempo prezioso incolonnati, per il momento ancora  inconsapevoli del tranello dei locarnesi  che hanno promosso il referendum, facendo breccia sull’emotività e la buona fede di chi l’ha firmato. Uno slogan accattivante, costruito ad arte: basta sprechi di soldi pubblici!!!

Si è inoltre fatto leva sull’idea di semafori tradizionali che per definizione creano ingorghi e ostacoli in contrapposizione a quella che gli ingegneri del traffico propongono come “onda verde”  regolata da semafori intelligenti in grado di disciplinare il traffico,  guadagnando fino al 50% di tempo per percorrere la tratta Quartino-Cadenazzo.

Che i locarnesi, nel caso specifico i promotori del referendum, siano spesso autolesionisti è opinione assai comune, che qualche voce stonata  miri all’insuccesso del DT e del CdS l’hanno capito anche i paracarri, che si sia creato un dilemma “ semaforì Sì – semafori NO “ incutendo confusione decisionale a chi deve votare è un celato obiettivo raggiunto, che si raccontino frottole paventando un aumento del traffico sulla sponda destra ( quando invece in quella zona lo stesso  diminuirà per effetto dei semafori che fluidificheranno il traffico, è davvero troppo!

Purtroppo il menefreghismo di chi è autolesionista è una sorta di malattia che nessun antibiotico può guarire; essa degenera nell’egoismo di chi non è toccato dal problema, di chi invoca i mezzi pubblici ( eppure non li usa)  di chi vede di malocchio i turisti  “che possono stare a casa loro ”….

No cari referendisti locarnesi, ditela tutta, finalmente con sincerità: se il credito di 3,3 milioni di franchi fosse stato votato un paio di anni fa, nessuno avrebbe obiettato, il fatto che sia stato approvato a ridosso delle elezioni cantonali è stato un buon pretesto per la campagna elettorale……

Tuttavia, rivolgo un forte appello ai ticinesi  di tutto il Cantone non toccati dal problema affinché abbiano a sostenere il credito in votazione con un indispensabile gesto di solidarietà verso gli automobilisti, loro malgrado, in difficoltà.

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