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Cronaca
07.02.20 - 13:260

Caso Adria-Wir, svolta nell'inchiesta: Mister X, testimone chiave e presunta parte lesa, diventa imputato

La procuratrice Chiara Borelli lo ha convocato per interrogarlo. I reati ipotizzati sono appropriazione indebita, truffa, amministrazione infedele e falsità in documenti

LUGANO – L’ultima puntata del complesso “caso Adria” (l’impresa edile protagonista del clamoroso crack venuto alla luce nell’autunno del 2015) ve l’abbiamo racconta in dicembre. Riguardava il precetto esecutivo da tredici milioni e mezzo spiccato dalla direzione centrale della Banca Wir nei confronti di quello che abbiamo sempre chiamato “Mister X”.

 

Quest’ultimo - aspirante imprenditore (o immobiliarista) - fu all’origine del caso che portò all’arresto dei due titolari dell’Adria costruzioni, Adriano e Filippo Cambria, padre e figlio, e Yves Wellauer, direttore della filiale luganese della Wir. Fu, nell’inchiesta avviata dall’allora procuratore generale John Noseda, il testimone chiave, nonché la presunta parte lesa. Presunta in quando, secondo le altre persone coinvolte, ma soprattutto secondo i vertici della Wir, il 33enne Mister X era al corrente delle malversazioni.

 

Per la banca, infatti, Mister X non era vittima ma complice delle operazioni immobiliari dei Cambria. I giudici del Tribunale federale, pronunciandosi su un ricorso della banca, scrissero nell’aprile dell’anno scorso che “anche a voler riconoscere l'esistenza di un danno (ndr: subito da Mister X), rispettivamente l'assenza di qualsiasi suo vantaggio economico, non sarebbe comunque esclusa a priori una sua partecipazione alle truffe, quantomeno come complice”.

 

Nel frattempo, nei confronti di Mister X, la banca aveva inoltrato una denuncia penale e successivamente una promozione privata dell’accusa. L’anno scorso il Tribunale federale stabilì che la decisione di non indagarlo ha violato il principio “in dubio pro duriore”. Un principio secondo il quale se la pubblica accusa ha il dubbio che una persona possa essere colpevole, deve indagarla.

 

Ed ecco il nuovo capito della vicenda: la procuratrice pubblica Chiara Borelli, che ha ereditato il complesso dossier, ha convocato Mister X in veste di imputato per interrogarlo. I reati ipotizzati sono appropriazione indebita, truffa, amministrazione infedele e falsità in documenti. L’interrogatorio è previsto all’inizio di aprile.

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